News Sicilia

Agenzia di Stampa Italpress
  • MESSINA (ITALPRESS) – I Carabinieri della Compagnia di Santo Stefano di Camastra hanno dato esecuzione a misure cautelari nei confronti di quattro persone. Agli arresti domiciliari sono finiti due indagati, padre e figlio, entrambi residenti a Santo Stefano di Camastra, in quanto ritenuti gravemente indiziati di molteplici furti aggravati commessi in numerosi cimiteri della provincia […]

  • PALERMO (ITALPRESS) – Oltre 54 milioni di investimenti per le infrastrutture e un valore complessivo generato per la regione superiore a 39 milioni: sono solo alcuni dei dati contenuti nel bilancio di sostenibilità territoriale in Sicilia 2023 di A2A, illustrato al Grand Hotel Piazza Borsa di Palermo alla presenza del sindaco Roberto Lagalla, del direttore […]

  • PALERMO (ITALPRESS) – Oltre 300 studenti hanno riempito l’aula magna ‘Li Donni’ del dipartimento DEAS dell’Università degli Studi di Palermo per partecipare a un incontro con Irfis FinSicilia. Un convegno per raccontare agli studenti come funziona la finanziaria regionale, l’organizzazione aziendale e le possibili opportunità per chi vuole avviare una impresa. Irfis FinSicilia ha una […]




La condanna del PG Cassata. Le “impressioni” dell’avvocato Repici: “Una sentenza storica”

"Queste impressioni d'udienza, scritte in piena notte, sono le ultime sul giudizio di primo grado a carico del Procuratore generale di Messina Antonio Franco Cassata, imputato di diffamazione ai danni della memoria di Adolfo Parmaliana. Ieri sera, infatti, il Giudice di pace di Reggio Calabria Lucia Spinella ha emesso la sentenza di primo grado. Una sentenza storica.

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La lettera d'addio di Adolfo Palmariana

"La Magistratura barcellonese/messinese vorrebbe mettermi alla gogna vorrebbe umiliarmi, delegittimarmi, mi sta dando la caccia perché ho osato fare il mio dovere di cittadino denunciando il malaffare, la mafia, le connivenze, le coperture e le complicità di rappresentanti dello Stato corrotti e deviati. Non posso consentire a questi soggetti di offendere la mia dignità di uomo, di padre, di marito di servitore dello Stato e docente universitario.

Non posso consentire a questi soggetti di farsi gioco di me e di sporcare la mia immagine, non posso consentire che il mio nome appaia sul giornale alla stessa stregua di quello di un delinquente. Hanno deciso di schiacciarmi, di annientarmi.

Non glielo consentirò, rivendico con forza la mia storia, il mio coraggio e la mia indipendenza. Sono un uomo libero che in maniera determinata si sottrae al massacro ed agli agguati che il sistema sopraindicato vorrebbe tendergli.

Chiedete all'Avv.to Mariella Cicero le ragioni del mio gesto, il dramma che ho vissuto nelle ultime settimane, chiedetelo al senatore Beppe Lumia chiedetelo al Maggiore Cristalli, chiedetelo all'Avv.to Fabio Repici, chiedetelo a mio fratello Biagio. Loro hanno tutti gli elementi e tutti i documenti necessari per farvi conoscere questa storia: la genesi, le cause, gli accadimenti e le ritorsioni che sto subendo.

Mi hanno tolto la serenità, la pace, la tranquillità, la forza fisica e mentale. Mi hanno tolto la gioia di vivere. Non riesco a pensare ad altro. Chiedo perdono a tutti per un gesto che non avrei pensato mai di dover compiere.

Ai miei amati figli Gilda e Basilio, Gilduzza e Basy, luce ed orgoglio della mia vita, raccomando di essere uniti, forti, di non lasciarsi travolgere dai fatti negativi di non sconfortarsi, di studiare, di qualificarsi, di non arrendersi mai, di non essere troppo idealisti, di perdonarmi e di capire il mio stato d'animo: Vi guiderò con il pensiero, con tanto amore, pregherò per voi, gioirò e soffrirò con voi.

Alla mia amatissima compagna di vita, alla mia Cettina, donna forte, coraggiosa, dolce, bella e comprensiva: ti chiedo di fare uno sforzo in più, di non piangere, di essere ancora più forte e di guidare i ns figli ancora con più amore, di essere più buona e più tenace di quanto non lo sia stato io.

Ai miei fratelli, Biagio ed Emilio, chiedo di volersi sempre bene, di non dimenticarsi di me: vi ho voluto sempre bene, vi chiedo di assistere con cura e amore i ns genitori che ne hanno tanto bisogno. Alla mia bella mamma ed al mio straordinario papà: vi voglio tanto bene, vi mando un abbraccio forte, vi porto sempre nel mio cuore, siete una forza della natura, mi avete dato tanto di più di quanto meritavo. A tutti i miei parenti, ai miei cognati, ai miei zii, ai miei cugini, ai miei nipoti, a mia suocera: vi chiedo di stare vicini a Gilda, a Basilio ed a Cettina. Vi chiedo di sorreggerli.

Ai miei amici sarò sempre grato per la loro vicinanza, per il loro affetto, per aver trascorso tante ore felici e spensierate. Alla mia università, ai miei studenti, ai miei collaboratori ed alle mie collaboratrici sarò sempre grato per la cura e la pazienza manifestatemi ogni giorno. Grazie. Quella era 1° mia vita. Ho trascorso 30 anni bellissimi dentro l'università innamorato ed entusiasta della mia attività di docente universitario e di ricercatore.

I progetti di ricerca, la ricerca del nuovo, erano la mia vita. Quanti giovani studenti ho condotto alla laurea. Quanti bei ricordi.

Ora un clan mi ha voluto togliere le cose più belle: la felicità, la gioia di vivere, la mia famiglia, la voglia di fare, la forza per guardare avanti.

Mi sento un uomo finito, distrutto. Vi prego di ricordarmi con un sorriso, con una preghiera, con un gesto di affetto, con un fiore. Se a qualcuno ho fatto del male chiedo umilmente di volermi perdonare.

Ho avuto tanto dalla vita. Poi, a 50 anni, ho perso la serenità per scelta di una magistratura che ha deciso di gambizzarmi moralmente. Questo sistema l'ho combattuto in tutte le sedi istituzionali. Ora sono esausto, non ho più energie per farlo e me ne vado in silenzio. Alcuni dovranno avere qualche rimorso, evidentemente il rimorso di aver ingannato un uomo che ha creduto ciecamente, sbagliando, nelle istituzioni.

Un abbraccio forte, forte da un uomo che fino ad alcuni mesi addietro sorrideva alla vita"

 

Adolfo Palmariana

 

 

 

 

 




Impresa ''mafiosa'' per la Lombardia, in regola per la Sicilia. Crocetta: ''Inammissibile''

altUna ditta interdetta dalla Prefettura di Milano dall'Expo perchè ritenuta mafiosa ha appena vinto un appalto da 9 milioni di euro per la sorveglianza nelle autostrade in Sicilia, gestite dal Consorzio autostrade siciliane. A denunciare il caso è il presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta.
Altre tre aziende in odor di mafia si vedranno revocare gli appalti.  

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