Rimane al suo posto il procuratore di Palermo Francesco Messineo perché "Non ha perso la capacità di esercitare con piena indipendenza e imparzialità".
Con questa motivazione il Csm ha archiviato la procedura sul trasferimento d'ufficio per incompatibilità del procuratore capo di Palermo Francesco Messineo. 17 i voti a favore, sei contrari (gruppo di Area e l'indipendente Nello Nappi) e 3 gli astenuti, il primo presidente della Cassazione Santacroce, il vice presidente del Csm Vietti e il procuratore generale Ciani.
La decisione era già nell'aria dallo scorso luglio, quando la Commissione nella sua maggioranza, si era espressa favorevolmente alla proposta di archiviazione fatta dal presidente Glauco Giostra, per mancanza di "sufficienti presupposti".
E oggi, come due mesi fa, comunque il Csm non nasconde alcune perplessità; aveva infatti sottolineato delle criticità nella situazione che si era creata in Procura e lo fa anche adesso parlando di "Più di una difficoltà – si legge nella delibera – a tenere unita la Procura. Una Procura che resta percorsa da forti contrasti e reciproche diffidenze che ne appannano l'immagine, quando non rischiano di pregiudicarne l'operato".
"Non risultano invece "elementi da cui evincere che Messineo abbia esercitato una qualsiasi forma di condizionamento", in riferimento alle indagini sui suoi familiari.
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