Nulla di nuovo. Le dichiarazioni del pm di Palermo Leonardo Agueci, apparse su tutti i quotidiani, sono quelle rilasciate dall'aggiunto durante l'audizione degli scorsi mesi, quando fu ascoltato dal Csm isieme al presidente del Tribunale di Palermo Leonardo Guarnotta e ai colleghi Vittorio Teresi, Maurizio Scalia, Teresa Principato, Lia Sava (oggi alla procura di Caltanissetta), Carlo Marzella e Marco Verzera, titolare dell'inchiesta su Banca Nuova.
Da quell'inchiesta emerse che il procuratore capo Messineo aveva rivelato all'ex direttore generale di Banca Nuova, Francesco Maiolini, informazioni su un'indagine a suo carico e di alcuni funzionari dell'istituto di credito e dunque, con l'accusa di violazione di segreto istruttorio, la procura di Caltanissetta cui per competenza era passata la "pratica" Messineo, aveva aperto un'indagine (da pochi giorni archiviata, ndr). Da questo era scaturito mesi fa, l'avvio di una procedura di trasferimento per incompatibilità nei confronti di Messineo e per questo erano stati ascoltati sostituti e aggiunti della procura di Palermo, sull'operato del procuratore capo.
Sulla base di quanto emerso dalle audizioni, la Commissione ha formulato adesso una incolpazione a carico del procuratore Messineo che sarà convocato il prossimo 2 luglio, per consentirgli di difendersi. In seguito sarò chiesto al plenum il suo trasferimento o l'archiviazione del procedimento.
Atto di incolpazione che attende di leggere anche il Procuratore generale Roberto Scarpinato: "Solo dopo che l'avrò avuta e letta attentamente – ha detto a Palermo Report – potrò esprimermi".
Quanto accaduto ieri, dunque è la fase successiva di quella procedura aperta mesi fa; nulla di nuovo, nessuna nuova dichiarazione.
"Le mie dichiarazioni erano già note – dice a Palermo Report il pm Agueci – mesi fa sono stato ascoltato e le mie dichiarazioni furono ad ampio raggio. Non e' vero che il Procuratore capo Messineo abbia impedito la cattura del boss latitante è un' interpretazione diversa di quello che ho detto. C'è stato un problema di coordinamento delle indagini e di certo delle divergenze di vedute e sarebbe ipocrita negarlo. Ma la vicenda è stata ingigantita. Il nostro ufficio è unito e continua a lavorare con grande impegno".
M.Ge.
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