Come era molto più che prevedibile e da noi più volte sottolineato, arriva al conferma del perchè il Piano Giovani, tanto sbandierato dalla Regione di fatto è stato un flop organizzativo. A sciverlo in calce al Presidente della Regione è Antonio Ingroia l'ex pm oggi a capo di Sicilia e Servizi. Quanto scritto da Ingroia non lascia spazio a dubbi: "Il progetto era inadeguato rispetto a quello che andava realizzato, se il sito non ha funzionato non lo si deve a nulla, se non al fatto che il sito, realizzato in quel modo non era adeguato. Nello specifico, il portale www.pianogiovanisicilia.com non ha subito alcun hackeraggio, si è verificato un arresto causato da tutte le istanze informatiche arrivate simultaneamente. Questo, di fatto, ha comportato che il 54% di chi ha tentato di registrarsi ed effettuare gli incroci non c'è riuscito. Questo vuole dire che la selezione si è svolta solo per meno della metà delle persone che quel giorno si è collegata al sito". Ma vi è anche dell'altro, dalle parole di Ingroia si è rilevato anche che nessuno aveva dato direttive precise alla ETT, la società incaricata a peso d'oro della gestione telematica del Piano Giovani, e che il sistema non aveva alcuna protezione e che non vi era stata fatta neanche una prova preventiva di carico sui possibili accessi che sarebbero arrivati."
Banale quanto sconcertante, il quadro fatto da Ingroia, tutto secondo copione diciamo noi. Incapacità, approssimazione, nessuna perizia progettuale, insomma in piena coerenza con la gestione della cosa pubblica in Sicilia.