Ieri sera in consiglio comunale, si sarebbe dovuto discutere del regolamento Dehors, croce dei locali palermitani. Ma la conclusione è stato un nulla di fatto.
Chiamatelo ostruzionismo, chiamatela mala politica, chiamatelo disinteresse, certo è che nulla di buono può suggerire un atteggiamento simile a fronte di giovani imprenditori, commercianti, padri di famiglia che a causa della mancanza di un regolamento sono stati costretti a smontare i gazebo e nella peggiore delle ipotesi incorrono in sanzioni elevate e chiusure per 5 giorni dell'attività.
Di contro cosa fa il Consiglio comunale? Litiga, non trova l'accordo e rinvia. Ancora.
Ieri pare che siano state messe in evidenza criticità, per le quali si attende il parere dell'avvocatura dello stato, ma qualunque sia l'intoppo, non è possibile giustificare quest'immobilismo
I regolamenti che giacciono nei cassetti dell'amministrazione sono due. Uno degli uffici dell'assessorato alle Attività produttive, guidato da Marco di Marco, l'altro presentato dalla commissione Attività produttve e che ha visto collaborare nella stesura proprio i commercianti e che deve essere prima approvato dalle altre commissioni prima dell'approdo in Aula; attualmente manca il parere obbligatorio della Terza commissione consiliare.
Regolamento lacunoso secondo alcuni quello dell'assessore, che ricordiamo, ha stabilito la temporaneità, ovvero un tempo di occupazione del suolo pubblico di sei mesi, che può essere esteso su richiesta del consiglio. Criterio che di certo non trova il parere favorevole di chi ha in gestione un locale.
Al regolamento della commissione dal canto suo, vengono mosse delle contestazioni, alle quali darà risposta l'avvocatura comunale, come ad esempio un problema legato al fatto che sulla scorta di un parere del ministero dei Trasporti, non sono indicati gli stalli nella carreggiata.
La discussione generale sul tema, ieri non è mai partita. Durante la seduta del Consiglio il consigliere Aurelio Scavone aveva chiesto la convocazione della conferenza dei capigruppo per decidere su da farsi, discutere i regolamenti e trovare una sintesi.
Ma non si è mai tenuta.
La conferenza dei capigruppo dovrebbe essere convocata per domani. Vedremo.
E intanto, mentre continuano a fioccare controlli e sanzioni ai locali, l'assessore Di Marco ieri ha parlato di un terzo documento da redigere, il che vorrà dire ricominciare tutto da zero. Per quale motivo, se di papabili regolamenti ce ne sono già due? A chi giova questa ennesima perdita di tempo?
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Palermo. Quando l'amministrazione è immobile, questo è quello che succede