Letta Bis, ecco cosa ci sta veramente dietro...

Ugo PiazzaÈ successo esattamente ciò che avevamo "predetto" quando ancora nulla sembrava certo.
(http://www.palermoreport.it/politica/esclusivo-indiscrezioni-vorrebbero-42-senatori-sono-con-alfano). Non è la prima volta. La prima riflessione che ci sovviene è: siamo bravi noi ad analizzare la situazione politica e a prevederne gli sviluppi? o sono d'avvero prevedibili i nostri politici?
La risposta ha poca importanza, le risultanze forse meno.
Cosa è successo d'avvero. Angelino Alfano da delfino siciliano di Gianfranco Miccichè ai tempi del 61 a 0 si silurò lo stesso Miccichè, come oggi è riuscito in qualcosa di più impegnativo, mettere in minoranza addirittura il leader massimo Berlusconi.
Come avevamo scritto, in sintesi, Alfano ieri si è presentato da Berlusconi con un foglio riportante ben 40 (noi avevamo detto 42) firme di senatori Pdl che non avrebbero seguito le indicazioni del leader andando a votare la fiducia per Letta, tecnicamente per avere la maggioranza ne bastavano poco più di 20.
Ciò in cui non è riuscita in venti anni la sinistra italiana è riuscita la stessa destra, "mettere sotto scacco Berlusconi" Il fatto di per se è già alquanto significativo, hanno vinto i numeri e non le proposte politiche alternative.
Ma la sostanza è ben altra, questo governo appoggiato da una nuova maggioranza politica apre degli scenari, che di nuovo hanno ben poco, ma che chiariscono il metodo di fare politica nel nostro paese. I risultati dell'operazione sono ora ben chiari e molteplici. In prima battuta, il Partito Democratico, di fatto stoppa la scalata al partito di Renzi, ora è molto difficile che si vada a votare prima di due tre anni, e di fatto questo leva spinta all'azione "riformatrice" del rottamatore.
Berlusconi per la prima volta in 20 anni è in minoranza all'interno della propria creatura politica, pdl, forza italia, e poco è servito mascherare la sconfitta votando anch'egli la fiducia a Letta. L'operazione non è di governo ma è politica, si sta riformando un nuovo centro moderato dal sapore democristiano sulla scia del Partito Popolare Europeo. Torna la DC. Casini, Formigoni, e fra poco vedrete gli esclusi eccellenti come Fini, saranno tutti di nuovo in pista.
Non si può nascondere che nasce con l'appoggio e la benedizione del Partito Democratico. Una nuova area democratica centrista, consociati-vista di larghe intese, con tutti dentro... come non chiamarla DC.
Di fatto il processo riformatore del panorama politico italiano si esaurisce, ed emerge come in questo contesto la Sicilia è sempre anticipatrice di ciò che poi avviene sul livello nazionale. Rosario Crocetta è stato il primo presidente eletto con una maggioranza, prima strana, oggi chiara, PD e UdC insieme.
Ieri l'unico scampolo di sinistra, senza la distruttiva parola "centro", ha provato a darlo SEL, il movimento di Vendola, che al posto del grande inciucio, ha proposto un governo di 4 mesi di scopo: Riforma elettorale, patto di stabilità e poi al voto. Proposta ovviamente caduta nel nulla.

In sintesi, visto che il braccio di ferro con Berlusconi dopo venti anni era ancora senza un vincitore, hanno deciso di trovarsi tutti al centro, ma questo è stato fatto d'avvero per il bene del paese?

di Ugo Piazza