Cammarata passa ai ''Beni confiscati''. Mangano: ''Ennesima umiliazione da parte del governo nazionale''

 

Tra due giorni inizierà a lavorare come dipendente pubblico, all'Agenzia dei beni confiscati. L'ex sindaco di Palermo Diego Cammarata, lascia quindi il suo posto da docente e torna a far parte dell'amministrazione.

Notizia che sta già creando polemiche.

– E' l'ennesima umiliazione che il governo nazionale ci sta facendo subire - afferma il consigliere Alberto Mangano del Mov 139 - . Mentre il Sindaco Orlando si auspicava che l'agenzia adottasse misure più snelle per utilizzare i beni confiscati ai mafiosi e destinarli a fini sociali- continua l'esponente del Mov 139 - adesso con la riapparizione dell'ex sindaco invisibile, tutto si complicherà ulteriormente. E' assolutamente vergognoso – sostiene Mangano - che Cammarata, sotto processo per la vicenda dello skipper e rinviato a giudizio per disastro ambientale riguardo la discarica di Bellolampo, occupi un qualunque posto in un settore così delicato. Purtroppo, ancora una volta - conclude il consigliere del Mov 139 - dobbiamo registrare il fallimento di una politica nazionale che invece di guardare al bene collettivo pensa di regalare poltrone a chi ha cercato di portare al default la città di Palermo".

Un anno fa, un altro incarico affidato a Diego Cammarata aveva creato forti polemiche: la nomina a consulente dal Senato della Repubblica, allora presieduto dal palermitano Renato Schifani, con oggetto lo studio di un Disegno di Legge per la definizione dei tagli economici-finanziari agli Enti Locali Minori. Incarico a cui poi l'ex sindaco rinunciò proprio per le aspre critiche.

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