Anci Sicilia, si è dimesso il presidente Scala. Scelta slegata dalle sue vicende giudiziarie

 

Giacomo ScalaA darne ufficialmente notizia è l'Ufficio di Presidenza dell'AnciSicilia, riunitosi questa mattina a Villa Niscemi. "Apprendiamo con rammarico delle dimissioni irrevocabili presentate dal presidente Giacomo Scala – si legge in una nota – una decisione inaspettata che ci coglie di sorpresa".
"Si sospende – spiegano i componenti – un percorso di grande impegno che ha rafforzato il ruolo dell'Associazione e che ha contribuito a fare sentire più forte la voce degli enti locali fornendo significativi contributi alle scelte del governo regionale. Il nostro obiettivo sarà quello di proseguire il percorso fin qui intrapreso in modo da portare a termine le iniziative avviate e continuare a garantire all'Associazione un ruolo strategico a tutela degli interessi e delle esigenze dei comuni dell'Isola".

Un percorso di grande impegno quello di Scala ma a  cui si contrappone al momento una grande ombra: una condanna in primo grado, inflittagli lo scorso marzo dal tribunale di Trapani per abuso d'ufficio e falso, oltre ad altre due indagini che lo riguardano per i reati peculato continuato aggravato e truffa. Questa seconda inchiesta riguarda l'attività del Gal (Gruppo di azione locale), di cui fanno parte, società consortile che raggruppa anche anche i comuni di Alcamo e Castellammare del Golfo. Il Gal ha scopo di favorire lo sviluppo locale di un'area rurale, attraverso l'eleborazione del Piano di Azione Locale, nell'ambito del Psr, (Piano di sviluppo rurale) finanziato dalla Regione. E secondo gli inquirenti ci sarebbe proprio una distrazione delle somme destinate all'agricoltura.

 Le motivazioni di questa scelta, però, pare non abbiano nulla a che vedere con la condanna: "Mi sono dimesso - ha detto - perché sono convinto che dopo una tornata elettorale così importante, l'Anci Sicilia debba scegliere i nuovi vertici dell'associazione".

Non stupisce che le ragioni non siano legate alle sue vicende giudiziarie, già in occasione delle scorse elezioni regionali e delle sua candidatura, proprio su questa vicenda infatti aveva risposto che " l'abuso d'ufficio non è previsto nel codice etico del Pd".
Alla riunione dell'Ufficio di Presidenza erano presenti: Mario Emanuele Alvano, segretario generale dell'AnciSicilia, Paolo Amenta e Luca Cannata, vice presidenti dell'Associazione e Giulio Tantillo.