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Elezioni in Sicilia, quando politica e morale(/etica) viaggiano su binari diversi

Dall'inizio della campagna elettorale per le elezioni regionali del prossimo 28 ottobre, si sono susseguite nei giorni notizie su candidati che, nonostante i partiti, tutti, non facciano che sponsorizzare le "liste pulite", hanno qualche problema con la giustizia.

E la giustificazione dei segretari e coordinatori di partito, ma anche degli stessi candidati "imputati" è che il codice Pisanu, (antimafia per intenderci, che prevede i criteri di esclusione dalle liste) include solo i reati di mafia. Ragionamento che non fa una piega. Ma se lo guardiamo dal lato della morale e dell'etica, ne fa, fin troppe.

Per i cittadini ne fa fin troppe. Per chi dovrà votare chi governerà per i prossimi 5 anni la Regione siciliana, un 'accusa di mafia o di altro genere non fa alcuna differenza, vuol dire sempre che il candidato non è "pulito". Pulito come si aspetta un cittadino che andrà a votare chi deve rappresentarlo. Eppure questo sembra non suscitare alcun imbarazzo in gran parte dei nostri politici.

Roberto Corona in forza Pdl, arrestato nei mesi scorsi per esercizio abusivo dell'attività finanziaria attraverso il rilascio di false polizze fideiussorie è stato presentato la scorsa settimana dal coordinatore regionale del Pdl Dore Misuraca. Quest'ultimo aveva per l'appunto risposto ai giornalisti "Noi dobbiamo tenere conto delle norme - spiega - e il reato di cui e accusato Corona non rientra tra quelli previsti dal codice antimafia Pisanu per l' incandidabilità".

Ma due giorni fa ecco arrivare la lettera del coordinatore nazionale del partito, Angelino Alfano, indirizzata proprio a Corona: "Ritengo, però, tenuto conto del clima instauratosi nel Paese e del riverbero d'immagine che ne deriva per la politica, - prosegue - che a salvaguardia del partito e della tua stessa persona, sia inopportuna una tua candidatura alle elezioni regionali siciliane". Per tutta risposta Corona ha scritto "Ti confermo che ho molta difficoltà ad accettare la richiesta di ritiro della candidatura che mi proviene dalla tua persona, nonostante la grande stima che nutro nei tuoi confronti. Ma per senso di appartenenza, le ragioni di partito che mi vengono esposte e, sebbene con molta amarezza, ho deciso di accettare le tue indicazioni".

Stessa situazione per il candidato Giacomo Scala del Pd. L'ex sindaco di Alcamo e presidente dell'Anci Sicilia è accusato di abuso d'ufficio. Ma anche lui giustifica " l'abuso d'ufficio non è previsto nel codice etico del Pd".

Ed è qui che la domanda sorge spontanea: ma esattamente, cosa intendono i nostri politici per "liste pulite"?

Trincerarsi dietro il codice Pisanu (o il codice "etico" del Pd) equivale a nascondersi dietro ad un dito, soprattutto quando in gioco ci sono le sorti di una Regione, di milioni di persone.

Ma vedremo da domani cosa succederà, scadono infatti oggi alle 16 i termini per presentare le liste. I candidati in corsa per la presidenza della Regione sono 12.

Non sono mancati i colpi di scena (e le delusioni) ieri per il cambio in corsa del candidato Claudio Fava, escluso per motivi "tecnici" e sostituto in zona Cesarini da Giovanna Marano leader della Fiom Cgil , ma non prima che venissero fatti i nomi di papabili sostituti come Rita Borsellino che non ha accettato la proposta.

E ieri il Grande Sud dell' aspirante Miccichè ha annunciato la candidatura di Franco Mineo, indagato per abuso d'ufficio e sotto processo in altra inchiesta, perché accusato di essere prestanome di boss.

Scelta che ha attirato critiche e polemiche da parte dei "vicini" finiani che hanno espresso il loro disappunto attraverso le parole di Fabio Granata "E' una scelta sbagliata e inaccettabile. C'è un codice etico che va applicato e non è inquisizione ma una garanzia per i cittadini".

Mineo dal canto suo, già probabilmente preparato alle polemiche che sarebbero nate dalla sua candidatura, ha già predisposto e consegnato al coordinatore regionale di Grande Sud Pippo Fallica, una lettera di dimissioni firmata ma senza data, nel caso in cui dovesse essere condannato lascerà il seggio eventualmente conquistato all'ars.

Come dire: perché mai fasciarsi la testa prima?