Ecco la mozione approvata dal Consiglio Comunale di Firenze che "Impegna il sindaco di Firenze a costituirsi parte civile al processo sulla trattativa Stato/Mafia, che ha prodotto danni morali e materiali alla citta' di Firenze, con il gravissimo attentato e la strage di via dei Georgofili".
Il Comune di Firenze, insieme al Comune di Palermo ha deciso di costituirsi parte civile nel processo sulla trattativa stato-mafia, iniziato lo scorso 29 ottobre. L'Udienza è stata rinviata al prossimo 15 novembre. Sono state nove, lunedi scorso durante l'udienza preliminare nell'aula bunker del carcere Pagliarelli, le richieste di costituzione di parte civile depositate (e altre ne verranno presentate alla prossima udienza). All'appello al momento il Comune di Firenze manca e la parola dunque passa al sindaco Matteo Renzi.
IL TESTO DELLA MOZIONE:
Costituzione della città di Firenze come parte civile al processo trattativa Stato-mafia
IL CONSIGLIO COMUNALE
CONSIDERATO che la città di Firenze è stata colpita duramente dalla Mafia con l'attentato di via dei Georgofili del 27 maggio 1993 quando venne fatta esplodere una Fiat Fiorino imbottita di esplosivo nei pressi della storica torre dei Pulci, tra gli Uffizi e l'Arno, sede dell'Accademia dei Georgofili;
CONSIDERATO che nell'esplosione persero la vita la piccola Caterina Nencioni di appena 50 giorni, la sorella Nadia Nencioni di 9 anni, Dario Capolicchio (22 anni), Angela Fiume (36 anni), Fabrizio Nencioni (39 anni) e che altre 48 persone rimasero ferite;
CONSIDERATO che furono distrutte molte abitazioni e che anche la Galleria degli Uffizi subì gravi danneggiamenti sia alla struttura che alle opere d'arte al suo interno;
CONSIDERATO che il 5 ottobre 2011 il Tribunale di Firenze ha condannato all'ergastolo i boss Francesco Tagliava, in precedenza già condannati all'ergastolo, Totò Riina, Bernardo Provenzano, Giuseppe Graviano ed altri per l'attentato di via dei Georgofili del 1993 e per le altre stragi di Roma e Milano;
CONSIDERATO che oltre cento pagine delle cinquecentoquarantasette delle motivazioni della sentenza sono dedicate esclusivamente al movente degli attentati e alla "indubbia" trattativa e non "presunta" tra apparati dello Stato e i vertici di Cosa Nostra: si legge infatti nella prima di quella cento pagine: "Una trattativa indubbiamente ci fu e venne, quantomeno inizialmente, impostata su un do ut des. L'iniziativa fu assunta da rappresentanti delle istituzioni e non dagli uomini di mafia" e "l'obiettivo che ci si prefiggeva, quantomeno al suo avvio, era di trovare un terreno con Cosa nostra per far cessare la sequenza delle stragi";
CONSIDERATO che sono passati ormai esattamente vent'anni dal momento in cui è apparsa la parola "trattativa" in un documento ufficiale del Servizio centrale della Polizia di Stato alla Commissione parlamentare antimafia datato 11 settembre 1993 con oggetto: "Attentati verificatisi a Roma, Firenze e Milano. Per quanto d'interesse si trasmette appunto riservato concernente gli attentati" e con all'interno del testo la frase: "Obiettivo della strategia delle bombe sarebbe quello di giungere a una sorta di "trattativa" con lo Stato per la soluzione dei principali problemi che attualmente affliggono l'organizzazione: il "carcerario" e il "pentitismo". E ancora: "Nel corso di riservata attività investigativa funzionari del Servizio hanno acquisito notizie fiduciarie di particolare interesse sull'attuale assetto e sulle strategie operative di Cosa Nostra". Mettere bombe "per intimidire, destabilizzare e creare i presupposti di una "trattativa", per la cui conduzione potrebbero essere utilizzati da Cosa Nostra anche canali istituzionali";
CONSIDERATO che la trattativa tra mafia e pezzi di Stato in competizione tra loro si è sviluppata per garantire impunità e potere a mafiosi e politici-mafiosi;
CONSIDERATA l'utilità della costituzione come parte civile delle istituzioni, per dare un segno concreto di intransigenza alla lotta alla mafia, come avvenne con successo nel 1986 quando il governo nazionale si costituì parte civile al Maxiprocesso di Palermo che portò alla condanna di 360 mafiosi grazie all'idea del giudice Antonino Caponnetto, fiorentino di adozione, di combattere la mafia in modo organico ed innovativo;
CONSIDERATO che alcune istituzioni delle città colpite dalla stagione degli attentati frutto della trattativa, come il Comune di Palermo, si sono costituite parte civile al processo sulla trattativa Stato-Mafia;
CONSIDERATO che sin dalla strage del maggio 1993 e attiva a Firenze l'"Associazione tra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili" che rappresenta e assiste le vittime e i loro familiari nei confronti della Legge; incoraggia, favorisce e promuove le iniziative a favore di tutta la verità sulle stragi del '93 e a favore del mantenimento della memoria;
CONSIDERATO inoltre che sarebbe un segnale forte la costituzione di parte civile delle città di Roma, Milano, e di Firenze, dove si sono consumati gravissimi attentati organizzati in pieno svolgimento di quella vergognosa trattativa, come la strage di via dei Georgofili;
RICORDATO che sono stati attentati che hanno portato terribili lutti e gravissimi danni al patrimonio artistico e storico delle città e di tutto il paese unendo nel dolore tutto il Paese;
VALUTATA l'importanza che le quattro città siano unite nel dare un segnale istituzionale chiaro rispetto al rigetto di qualsiasi trattativa con il crimine e con la violenza mafiosa;
PRESO ATTO che l'udienza preliminare presso il Tribunale di Palermo è fissata per 29 ottobre 2012;
IMPEGNA IL SINDACO DI FIRENZE
a costituirsi parte civile al processo sulla trattativa Stato/Mafia, che ha prodotto danni morali e materiali alla citta' di Firenze, con il gravissimo attentato e la strage di via dei Georgofili.
Palazzo Vecchio, 22 ottobre 2012
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