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Mafia. Processo D'Alì: si riapre il dibattimento, lunedi sarà ascoltato l’ex prete Treppiedi

D'AlìPiù di due ore di attesa, poi il Gup Francolini, ha deciso di acquisire il verbale delle dichiarazioni rese da Ninni Treppiedi alla fine dello scorso luglio ai pm Paolo Guido e Andrea Tarondo.

Diversamente da quando ci si aspettava, oggi non c'è stata alcuna sentenza e si apre dunque una nuova fase per il processo a carico del senatore del Pdl Antonio D'Alí, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa e per cui è stata chiesta una condanna a 7 anni e 4 mesi di reclusione.

D'Alì secondo l'accusa, avrebbe avuto rapporti con le cosche trapanesi; i pm hanno ricostruito un sistema di relazioni che per oltre 25 anni il parlamentare avrebbe sviluppato con l'imprenditoria mafiosa locale, tra cui il boss Vincenzo Virga (coinvolto in un altro processo, quello sull'omicidio del giornalista Mauro Rostagno, ndr) e con il latitante Matteo Messina Denaro.

All'esponente politico viene anche contestata un'attivita' di pressione per il trasferimento del prefetto Fulvio Sodano da Trapani ad Agrigento per la sua attività sulla gestione e il controllo delle aziende confiscate alla mafia, in particolare la Calcestrizzi ericina sequestrata proprio al boss Virga. 

L'ex prete è balzato agli onori della cronaca per la storia sugli ammanchi della Diocesi di Trapani, che gli è costata l'abito talare e per cui è tutt'ora indagato con altre 13 persone.

Nel verbale acquisito dal Gup, sono raccontati fatti vissuti in prima persona dal nuovo teste. Sono raccontati i contatti tra il senatore del Pdl D'Alì e imprenditori in odor di mafia come Tommaso Coppola, le pressioni mafiose "commissionate" nel 2001, dal senatore, ai danni dell'allora assessore ai Beni Culturali Nino Croce per farlo desistere dalla scelta di candidarsi all' Ars con FI e scegliere invece il listino di Cuffaro, allora presidente della Regione. Quel posto infatti, per D'Alì doveva essere occupato dall'imprenditore Giuseppe Maurici.
L'ex prete racconta degli spostamenti "punitivi" voluti dal senatore, alcuni andati come sperato, come quello dell'allora prefetto Sodano o del dottor Pasqua,l'ex capo di gabinetto del prefetto Sodano, che venne trasferito a Parma, altri non andati a buon fine, come il trasferimento di Giuseppe Linares, capo della mobile di Trapani. Treppiedi racconta di colloqui telefonici tra il senatore e il suo allora capo di Gabinetto Valerio Valenti, che gli consigliava il modo migliore per convincere il capo della Polizia De Gennaro proprio sul trasferimento di Linares (da un mese a capo della Dia di napoli, ndr)

Il processo che si svolge col rito abbreviato e a porte chiuse, riprenderà lunedì mattina con la deposizione di Treppiedi, poi sarà la volta di Vincenzo Basilicò.

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