Già da anni io, insieme all'avvocato Repici e a pochi altri, denunciavo il potere criminale di Rosario Pio Cattafi, adesso finalmente riconosciuto e condannato a 12 anni quale vertice della mafia barcellonese. Tutti coloro che mi hanno insultata e hanno provato a delegittimarmi, oggi dovrebbero almeno chiedere scusa per non aver saputo (o voluto) ascoltare le mie denunce pubbliche: non cerco vendetta e non odio la città di Barcellona Pozzo di Gotto.
Voglio solo giustizia, anche per Barcellona. E' un sentimento che dovrebbe appartenere a tutte le persone oneste.
Questa sentenza di condanna, attraverso la quale l'impianto accusatorio è stato integralmente accolto, aggiunge un tassello di verità, ma la mia battaglia contro la mafia barcellonese non finisce certo qui. A ventuno anni dall'omicidio di mio padre, sto ancora cercando giustizia e non mi fermerò davanti a nulla. Le ridicole e pretestuose accuse mosse da Cattafi e dal suo legale nei miei confronti (parlano di complotto ordito da me e dall'avvocato Repici), non serviranno a placare la mia voglia di ottenere la verità vera sull'omicidio di mio padre e su tutte le turpi vicende che hanno inondato di sangue innocente le strade della provincia di Messina.
Sonia Alfano
ARTICOLI CORRELATI: Trattativa. Cattafi ancora non riconosce Mori e dice: ''Di Maggio mi chiese di contattare Santapaola''