Era il febbraio del 2001 e la storia scandalosa era da poco apparsa su tutti i quotidiani locali e nazionali. A fare scalpore non di certo che Nangano, latitante, avesse una donna, ma che la donna fosse un giudice popolare, presso la Corte d'Assise di Palermo .
Sonia Lo Cascio si rivolse al Tribunale per essere risarcita dal Giornale di Sicilia dei danni subiti in seguito alla pubblicazione di alcuni articoli pubblicati nell'ottobre ottobre del 2000 , nel gennaio e nell'ottobre 2001. Con quegli articoli, disse ai giudici, si era lesa la sua reputazione, il suo diritto all'immagine, il suo diritto al nome, la sua privacy. Fu persino costretta a dimettersi, perse anche alcune occasioni lavorative, fu guardata con sospetto da conoscenti e vicini che evitarono di frequentare lei o i suoi figli.
Il Giornale di Sicilia il 9 febbraio del 2007 fu condannato al pagamento in favore della donna , della somma di € 29.683,00 più le spese processuali per un totale di circa 35 mila euro e la Società fu inoltre condannata entro il termine di mesi tre a pubblicare estratto della sentenza ed il dispositivo, sui quotidiani "Il Giornale di Sicilia " e "La Repubblica".
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