Ci risiamo. E la segnalazione questa volta ci arriva da un lettore oltre che amico, che passeggiando per le vie di Danzica una delle città più grandi della Polonia, alla ricerca di un posto in cui cenare, ecco che si è imbattuto ne La Casa della Mafia.
Il proprietario è siciliano, con la Sicilia nel cuore a quanto scrive sulla sua pagina fb.
Quello che non ci è chiaro e siamo certi nemmeno a voi, è perché una persona che ama la Sicilia, chiami il suo ristorante in un modo che rispecchia tutt'altro sentimento, come se si dimenticasse che di mafia si è morti e si muore, che la mafia è disoccupazione e oppressione, vigliaccheria.
Anche in questa pizzeria, come nell'ormai famoso Don Panino austriaco, il menu è ricco di nomidi mafiosi. In questo caso non c'è alcuna confusione tra chi boss e uomini che la mafia l'hanno combattuta. Il taglio è unico e prevede le pizze Carlo Gambino, Santo Trafficante, Al Capone, Salvatore Inzerillo, e ancora quelle Salvatore Lo Piccolo, e Stefano Bontate e Tommaso Buscetta. Alla porta, l'insegna con il tricolore e la scritta "SICILIA - la casa della mafia".
Diverse già le polemiche proprio sulla pagina fb del locale, tanti i siciliani emigrati e non, che criticano la scelta di questo nome, dicendosi indignati e tristi soprattutto del fatto che un siciliano possa fare una cosa del genere.
Forse ci vorrebbe un garante dell'identità siciliana, perché il nome della nostra terra continua purtroppo ad essere stupidamente accostato al nome mafia e questo non solo crea un ovvio danno all'immagine della nostra Sicilia, ma fa male, è uno schiaffo forte, in pieno volto, ogni volta che escono fuori notizie di questo tipo.
Abbiamo inviato quest'articolo al dirigente Dirigente Generale dei Beni culturali e dell'Identità siciliana Sergio Geraldi , all'assessore Maria Rita Sgarlata, al capo di gabinetto Gaetano Pennino, Enrico Carapezza del Servizio Promozione e valorizzazione delle Tradizioni e dell'Identità siciliana e Francesco Giordano del servizio Rapporti con le Istituzioni comunitarie ed internazionali, sperando che possano occuparsi della faccenda una volta e per tutte iniziando un percorso di "tutela" dell'Identità della nostra Sicilia.
Rimaniamo in attesa di risposta.
M.Ge.
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