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Bellolampo brucia ancora: la Regione invia una nota ma ancora nessun dato è stato fornito ai cittadini

Sei giorni. L'incendio a Bellolampo non si ferma. I canadair continuano a fare spola tra il mare (da Sferracavallo a Mondello), e la discarica. Gli uomini della Protezione Civile e i Vigili del Fuoco continuano a lavorare incessantemente per sedare le fiamme. Continuano senza tute e maschere protettive, lo dicevamo ieri e lo ribadiamo con forza oggi.

Dopo l'ordinanza sanitaria emanata dal Sindaco ieri, con specifiche indicazioni per i cittadini, è arrivata la nota della Regione. O meglio di Pietro Lo Monaco, il dirigente generale del dipartimento di protezione Civile di Palermo e quindi "soggetto attuatore" per la discarica di Bellolampo, che ha tenuto a precisare che "A tutt'oggi le risultanze dei vari prelievi non hanno evidenziato pericoli per la salute pubblica" e ancora "Si è in attesa per i tempi richiesti dalle analisi e dai test di cessione, delle risultanze degli esami condotti per accertare la presenza di diossine e Ipa, che tuttavia non dovrebbero avere superato , così come per gli altri parametri, i limiti di sicurezza".

A margine di questa nota inviata ieri c'era il "commento" del sindaco Orlando che invitava a non cerare allarmismi : "l'ordinanza sanitaria emessa – ha scritto – ha un valore meramente precauzionale e non può essere utilizzata per creare allarmismi che appaiono oggi ingiustificati".

Ci sembra giusto rispondere al sindaco e allo stesso tempo ragionare su quanto scritto dall'ingegnere Lo Monaco. Dare le notizie per com'è giusto darle ai cittadini, non vuol dire creare allarmismo. Nessuno intende creare allarmismi ma non si può nemmeno raccontare storie che sono lontane dalla realtà, almeno finché non verranno forniti i dati che dimostrano il contrario. Si chiama informazione.

L'Ordinanza sanitaria di fatto crea da sé un "allarme". Il Consiglio nazionale dei Chimici ha inviato dei "suggerimenti", delle "azioni che si ritengono strategiche  al fine della riduzione del rischio sanitario", in quanto la combustione "potrebbe prevedere la formazione di elevati livelli di polvere e incombusti con presenza non trascurabile di metalli pesanti e che numerosi componenti delle classi delle sostanze citate, sono classificabili come sostanze cancerogene per l'uomo".

E quindi secondo l'ordinanza sono ritenuti opportuni nelle zone ricadenti nel perimetro di Bellolampo, "la sospensione in via cautelativa della vendita di bacche, frutta, ortaggi, verdure provenienti da aree di massima ricaduta, controlli negli ortaggi, nel latte materno delle donne in fase di allattamento che sono rimaste esposte, piano di monitoraggio di prodotti ortofrutticoli, acque e alimenti nella zona di ricaduta delle polveri."

La nota inviata dalla Regione invece comunica tutte le attività che si stanno portando avanti dal giorno dell'incendio e quindi i tavoli tecnici, i monitoraggi (ma non i risultati, ndr) ma comunica anche che si sono verificati danni agli impianti e alla rete di estrazione di biogas.

I Biogas sono " una miscela di vari tipi di gas (per la maggior parte metano, dal 50 al 80%) prodotto dalla fermentazione batterica in anaerobiosi (assenza di ossigeno) dei residui organici provenienti da rifiuti, vegetali in decomposizione, carcasse in putrescenza, liquami zootecnici o fanghi di depurazione, scarti dell'agro-industria. L'intero processo vede la decomposizione del materiale organico da parte di alcuni tipi di batteri, producendo anidride carbonica, idrogeno molecolare e metano (metanizzazione dei composti organici). L'estrazione del biogas quindi è fondamentale per la salvaguardia dell'ambiente e della salute pubblica".

E come ha detto la Protezione civile (Regione): "Si sono verificati danni alla rete per l'estrazione del biogas". 

Non rimane a questo punto che attendere domani per i risultati "certi" dei monitoraggi fatti dall'Arpa.

 

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