Tra un paio di giorni saranno disponibili dati certi sulla diossina. Lo ha comunicato oggi il sindaco Orlando in Consiglio comunale annunciando anche di aver inviato una lettera al Ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera. Notizia di oggi è anche che è stata emessa un' ordinanza sanitaria in seguito alla nota inviata ieri dal Consiglio nazionale dei Chimici che ha dato delle indicazioni da seguire per prevenire il rischio sanitario. Ordinanza che prevede anche importanti comunicazione ai cittadini (SCARICA IL PDF DELL'ORDINANZA IN FONDO ALL'ARTICOLO).
Il sindaco di fatto, secondo l'art 117 del dl 112 del 1998 "è il responsabile della condizione di salute della popolazione del suo territorio e il consiglio comunale condivide questa responsabilità. Il sindaco non gestisce dunque il servizio sanitario ma ha poteri di controllo, programmazione e giudizio. Deve prendere provvedimenti se le condizioni ambientali sono invivibili, se esistono pericolo incombenti e (per la direttiva Seveso), deve informare la popolazione dei rischi rilevati cui è sottoposta". Per oggi alle 17 è convocato il "tavolo tecnico" cui parteciperanno Comune, Protezione civile e il commissario straordinario Arpa Salvatore Cocina (ex capo della protezione civile siciliana,ndr)
L'incendio è ancora in corso nella discarica e non si sa quando si spegnerà definitivamente. Perché anche se in superficie le fiamme non dovessero più essere visibili, all'interno (e alla base della vasca) probabilmente, anzi quasi certamente, continuerebbero a bruciare i rifiuti. Si tratta dei cosiddetti "focolai sommersi".
Tutto in fondo sembra tornare e sembra anche che la quinta vasca non sia stata scelta a caso da chi ha appiccato il fuoco. Perché? Semplice, perché è l'unica in cui i rifiuti sono stati conferiti senza essere stati separati dalla terra vegetale, che ha proprio lo scopo di evitare, in caso di incendi, che il fuoco continui a propagarsi tra uno strato di rifiuti e l'altro. Questa quantità di terra vegetale (materiale inerte di vario tipo) secondo normativa è di circa 80 cm/ 1 metro e dovrebbe separare i vari strati di rifiuti. In questa vasca, la quinta, non è mai stato fatto. Impossibile a questo punto prevedere quando l'incendio sarà spento definitivamente.
Gli uomini della Protezione civile e i Vigili del Fuoco lavorano incessantemente. Alcune unità sono fisse in discarica e quindi a stretto contatto con queste sostanze. Questi uomini non hanno alcuna protezione se non la semplice mascherina bianca, utile solo per le polveri sottili e quindi un palliativo. Troppo costose le maschere che servirebbero in questi casi, attrezzature per altro che sarebbero strettamente personali e che dovrebbero essere distrutte dopo il loro utilizzo.
E i canadair della Protezione civile continuano a solcare i nostri cieli. Migliaia di euro che la Regione prende dal fondo nazionale "campagna antincendio" (e ogni estate a Palermo e in Sicilia, gli incendi sappiamo che non si fanno desiderare) e che servono per pagare le ditte private dalle quali vengono "affittati" gli aerei.
Il problema di quest'incendio, manco a dirlo, non è legato solo alla diossina o al percolato: sono tante le sostanze cancerogene rilevate dall'Arpa, ma di cui non si parla: acetone, benzene, s-toluene. I valori di s-toluene ad esempio, sono risultati di 621 microgrammi per metro cubo. Nella "normalità", nella quotidianità il livello è di 8 microgrammi. Il che evidenzia comunque che c'è una forte alterazione dei livelli.
Ma ciò che allarma i cittadini sono anche (e forse soprattutto) le conseguenze che queste sostanze possono e avranno sul terreno e sulle falde acquifere e di conseguenza, sugli animali e quindi gli alimenti. E' tutto un ciclo lo sappiamo bene. A due passi dalla discarica di Bellolampo ci sono delle stalle, bovini in allevamento che producono latte per una grande ditta siciliana, ma non si hanno notizie su eventuali controlli fatti dall'Arpa e sugli eventuali risultati. I consiglieri della V circoscrizione a tal proposito, hanno chiesto un incontro col sindaco lunedi.
In tutto questo, non bisogna dimenticare che un grossa responsabilità sulla discarica di Bellolampo è del Presidente della Regione, che per legge è il Commissario delegato per "il superamento dell'emergenza nel settore dei rifiuti in Sicilia". Sta tutto scritto nell'ordinanza del 30 aprile 2010 firmata dall'allora presidente del Consiglio dei Ministri Berlusconi, che distribuiva competenze e dunque responsabilità. E prevede ancora ora, in quanto l'ordinanza non è mai stata revocata, che il sindaco "deve provvedere a smaltire il percolato al momento presente in discarica, tramite Amia e con la collaborazione del Ministero dell'Ambiente. Il gestore della discarica è tenuto a realizzare gli impianti di trattamento e con la massima urgenza gli adeguamenti tecnici per assicurare il pieno funzionamento del sistema di pretrattamento dei rifuti. Il progetto dovrà essere sottoposto alla preventiva approvazione di Arpa Sicilia e della provincia di Palermo". Inoltre l'ordinanza prevedeva che ogni 6 mesi il Commissario delegato (alias Raffaele Lombardo) trasmetta al Dipartimento della protezione Civile e al Ministero dell'ambiente , una relazione sullo stato di attuazione degli interventi. Che Lombardo abbia dato le sue dimissioni pochi giorni fa, non lo esime da queste responsabilità. C'è comunque una gestione pregressa che va valutata.
Competenze su Bellolampo che comunque ha anche il Dirigente Generale del Servizio regionale di Protezione civile, Pietro Lo Monaco : "La discarica va chiusa a maggio 2013 – dice a Palermo Report – non c'è più nulla fare".
Ma Palermo, vista la condizione in cui versa e che in questo caso è strettamente legata alla gestione Regionale, potrà gestire la chiusura della discarica di Bellolampo? "Se si appaltano i lavori per la parte nuova della discarica – continua Lo Monaco – di cui si attendono tra pochi giorni gli ultimi pareri sul progetto si. Si chiuderanno le parti che non sono in lavorazione e i primi di settembre potrebbero già essere affidati i lavori per la nuova piattaforma che comprende la sesta vasca e la messa in sicurezza. Il progetto di Capping (sistema di copertura definitivo, ndr) è in parte finanziato così come quello per l'impianto fisso di gestione del percolato. Il progetto della sesta vasca e in fase di finanziamento".
SCARICA IL PDF DELL'ORDINANZA SANITARIA DEL COMUNE DI PALERMO
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