E' arrivata la sentenza, di assoluzione, per il senatore Pdl Antonio D'Alì, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa.
Per il Gup Gianluca Francolini il fatto non sussiste. Ma il riferimento è al periodo successivo al 1994: le accuse antecedenti a quell'anno, vanno invece in prescrizione e quindi i reati non sono più perseguibili.
Il senatore D'Alì era certo di questo risultato perché - dice - "E' la conferma dell'assoluta correttezza con cui ho sempre svolto la mia azione politica" e sulla prescrizione dichiara "Per me non resta alcuna ombra. Il non luogo a procedere per prescrizione precede ogni valutazione di merito"
I pm Paolo Guido e Andrea Tarondo, avevano chiesto la condanna a 7 anni e 4 mesi.
IL Gup Francolini, oggi prima della sentenza, era entrato in camera di consiglio per decidere sull'ammissione di nuovi verbali di sommarie informazioni rese dall'ex prete Ninni Treppiedi, ascoltato in aula lo scorso lunedì e che dopo due giorni aveva raccontato ai pm, di essere stato avvicinato, il giorno prima della deposizione, da "uomini mafiosi mandati da D'Alì" che lo avrebbero minacciato, intimandogli di lasciar perdere.
Il Gup ha però rigettato tutto ed emesso la sentenza.
Adesso si attendono le motivazioni.