Noi l'avevamo detto...
Se Marini non verrà eletto a primo turno... Sono iniziate le votazioni per eleggere il nuovo presidente della Repubblica Italiana, un capo di stato a cui affideremo le sorti dei prossimi difficilissimi sette anni. Crisi economica, condizioni sociali sempre più precarie, modernizzazione dello Stato, sburocratizzazione della macchina amministrativa, lavoro,scuola, ricerca e tanto altro, e non per ultima la questione politica. Il panorama partitico è ormai al collasso, un centro destra legato alle sorti di un solo uomo, Berlusconi, senza il quale si frantumerebbe in un battito di ciglia, e perciò palesemente incapace ad esprimere un ricambio generazionale forte e credibile al proprio interno, così come un centro sinistra che, pur vantando intima unità e compattezza ideologica, non può più nascondere le molteplici spaccature al proprio interno, anch'esso risultato incapace a rappresentare un' alternativa politica e di contenuto che non sia solo l'antiberlusconismo. Un fenomeno democratico sociale come quello del movimento 5 Stelle che incarna un urlo multi generazionale, che dovrà comunque incanalarsi ed entrare, anche per cambiarle, nelle regole del “gioco” democratico del paese. Se si ha la maggioranza si governa, altrimenti bisogna allearsi. Non da meno, dopo i socialisti, la scomparsa di un centro cattolico come l'UdC che non ha più rappresentanti ufficiali in Parlamento. Centro che forse ha finito di pagare l'abuso politico della stessa parola. Come non annotare che da anni in Italia non c'è più una sinistra, ma un centro sinistra, così come non c'è una destra, ma un centro destra. La casa quando ha troppi inquilini, infatti, poi scoppia.
Qual'è la nostra previsione sull'elezione del presidente della Repubblica? In realtà, secondo noi, la partita si gioca tra D'alema e Prodi. Marini se non verrà eletto a prima votazione non ha alcuna possibilità. D'alema è il PD in Italia e colui che ancora tiene in mano le sezioni e la vecchia guardia del PCI e che è la stessa che ha voluto Bersani, Prodi ha forti legami con i Grillini, anche se poco pubblicizzati, sopratutto con l'area di Casaleggio con cui ha rapporti da anni tra consulenze dirette e societarie.
Questo, quantomai mutevole scenario, arriverà ad una soluzione solo in ultima votazione venerdì, in cui i quorum di maggioranza si abbassano all'ultimo livello, “ chi c'è c'è e si vota”. E visto che l'elezione del Presidente della Repubblica, nell'attuale quadro politico è direttamente legata anche alla formazione di un governo, se la nostra previsione si dovesse concretizzare, rappresenterebbe l'impossibilità di Bersani a fare il presidente del consiglio. Allora chi? Noi azzardiamo un nome. Maurizio Barca.