Crocetta, la rivoluzione, i cittadini a 5 stelle e il grande Bluff della formazione professionale in Sicilia.. Uno dei settori da decenni più discusso e maggiormente pregno di parentoboli e “partite di giro” di ogni genere è da sempre stato il business della Formazione Professionale e dei correlati enti di formazione. Decine di società, sempre le stesse, che nel corso degli anni hanno e ricevono centinaia di milioni di euro. Una geografia che negli anni si è sempre più perfezionata a tal punto da poter attribuire ad ogni forza politica o singolo politico il proprio ente di formazione di riferimento. Da destra a sinistra un equilibrio perfetto per spartirsi la torta milionaria. E infatti, è proprio dalla formazione professionale regionale , che per tutta la campagna elettorale e fino a pochi giorni fa, Rosario Crocetta ha urlato allo scandalo, all'inutilità, alla doverosa rivoluzione e riduzione drastica degli enti. Un primo segnale pareva essere stato la nomina di un giovanissimo assessore, Nelli Scilabra, che in forza della propria energia anagrafica sarebbe dovuta essere la “la pietra filosofale” del cambiamento. La strada sembrava essere tracciata a suon di dichiarazioni, ispettori europei, pentole scoperchiate e analisi economiche occupazionali in cui emergeva chiaramente la necessità di una riforma epocale del sistema formativo, visto che lo stesso negli anni ha saputo solo dimostrare di essere una fucina di disoccupati. Ma ecco che tutto crolla, perfino le più pure volontà rivoluzionarie, ideologiche e governative, nulla hanno potuto contro il potere della politica. Gli enti di formazione non si toccano altrimenti il Parlamento Regionale, che vale la pena ricordare è fatto da uomini e donne di questa regione, non approverà mai il bilancio regionale , strumento senza il quale il Governo non può operare. Risultato niente rivoluzione, niente cambiamento, tutto finito rimangiato in un solo boccone. Il 70% degli enti di formazione regionale sarà rifinanziato e i relativi interessi non toccati. Questa è la decisione del Governo, è il prezzo, a nostro avviso troppo salato, che Rosario Crocetta sarà costretto a pagare per evitare il crollo della maggioranza che lo sostiene a Sala d'Ercole. Più che di prezzo, l'odore e quello del ricatto. E i ricatti, sopratutto quelli che funzionano, si posso fare essenzialmente verso chi è ricattabile. In questo contesto importante sarà capire quale è la razione dei cittadini grillini, che per il momento davanti a uno scandalo così palese, tacciono sull'argomento incassando dal Presidente la promessa di un intervento concreto sul “reddito di dignità” e microcredito. La dignità, ricordiamolo, però non può essere settorializzata. Se un'azione politica è dignitosa, lo deve essere sempre nel proprio complesso e, non può a proprio piacimento decidere in quale punto della scacchiera si deve alzare l'indignazione e in quale no. Il motivo è semplice... per truccare un intera partita basta barare su di una singola mossa, e quella della formazione è proprio una “brutta mossa”.