Solo 18 minuti di comizio per la Sicilia. Matteo Renzi arriva a Palermo, ma la Piazza Politeama non si può certo dire che era colma delle migliaia di persone che il partito aveva preannunziato, visto anche che erano stati organizzati pulman da ogni capoluogo,ma questo può voler dire poco... Il comizio inizia con difficoltà, per una contestazione forte e diretta tra non muos, cassa integrati, cittadini. Il premier stravolge la sua scaletta e va a braccio, parla apertamente, ammettendo di fatto, che la battaglia e tra lui e Grillo. Parla delle elezioni del 25 come di "un ballottaggio" tra chi urla e insulta e chi vuole costruire un Italia diversa. Il comizio è breve una ventina di minuti, non si respira l'aria della grande affermazione e il premier lo registra visibilmente. Alla fine scende dal palco e si avvicina ai contestatori per finire con "baci e abbracci" dei fedelissimi nelle prime file. Paradossalmente i contenuti hanno poca importanza, il comizio non riesce ad avere l'effetto trascinamento e la sensazione che si è avuta e che non si vedesse l'ora che finisse. Di fatto è stato molto breve. Il PD siciliano non respira area fresca e cristallina già da anni, correnti e contro correnti hanno di fatto avuto un effetto deflagrante con la base che oggi non ha risposto. La partita è a due tra i Cinque Stelle e il PD e il distacco tra i due rischia, nell'isola, di avvicinarsi alle due cifre.