Più volte abbiamo detto che tutto il dibattito sui costi della politica, così come è affrontato, spesso non chiarisce nulla e facendo di tutta l'erba un fascio, non si riesce mai a capire quali sono i veri centri di responsabilità e dove si possono fare tagli veri e non semplicemente simulati. Ma sopratutto spesso si ci limita a calibrare i sprechi di denaro pubblico solo rispetto agli stipendi di parlamentari e consiglieri, che certamente sono scandalosi, ma nulla in confronto ai costi della dirigenza regionale e dell'apparato della burocrazia pubblica. Infatti ad esempio vi siete mai chiesti quanto guadagna in media un dirigente regionale? E come strumentalmente è composta la sua busta paga?
Ecco qua.
Premesso che spesso molti dei direttori sono esterni all'Amministrazione, e ancora non si capisce perché, e che ad essi si applica non il contratto generale, ma uno individuale che lascia più spazio a iperboliche composizioni della relativa busta paga.
Il trattamento economico nella maggior parte dei casi è così composto:
Trattamento fondamentale, che comprende lo stipendio lordo compreso ovviamente di tredicesima e varie indennità che in media arriva a oltre 110 mila euro all'anno.
Trattamento accessorio che a sua volta è composto da due voci: il trattamento di posizione circa 40 mila euro a cui va aggiunto un bel 30% come indennità di risultato, perciò altri 10 mila euro...
C'è da chiedersi perché, chi ha un contratto già milionario debba avere un indennità di posizione, visto che è assunto per ricoprire quella di posizione, per svolgere quella di funzione, ma in più l'indennità di risultato a cosa si riferisce? Ognuno di noi lavora per conseguire un risultato, sta nell'etica del lavoro, ma poi a quale risultato ci si riferisce, visto che l'efficienza della macchina burocratica amministrativa della regione è sotto gli occhi di tutti... per non parlare dei milioni di euro della Comunità Economica Europea che la regione siciliana perde proprio per mancanza di progettazione.... cioè capacità di produrre lavoro.
Comunque alla fine della “fiera” parliamo di stipendi da oltre 150 mila euro all'anno.
Ma c'è di più perché pensate bene che se un dirigente regionale viene inserito in un consiglio di amministrazione o in qualsiasi altro organo di una società partecipata dalla regione, gli viene riconosciuto anche un altro “stipendio” per l'ulteriore “impegno”. Perciò un dirigente non viene nominato in più società per far si che la regione risparmi qualcosa in stipendi, ma anzi viene pagato una, due, tre volte...
Tutto ciò contro il principio di ogni-comprensività della retribuzione pubblica più volte sancito dalla Corte dei Conti, che però sancisce ma non interviene. Accade ogni giorno senza che nessuno dica nulla...
di Ugo Piazza