"L'indebitamento diretto della Regione a fine 2012 si è attestato al notevole importo di 5 miliardi e 385 milioni di euro che, pur contenuto nei limiti della vigente normativa contabile, desta preoccupazione". E' quanto emerge dall'analisi fatta dalla Corte dei Conti e resa nota nel corso dell'udienza pubblica per il giudizio di parificazione.
La Corte dei Conti esprime "preoccupazione sia in relazione al continuo aumento degli oneri per il servizio del debito, pari a 490 milioni di euro nel 2012 destinati a lievitare per via dei mutui attivati nello stesso anno, sia per i risultati dell'indicatore del debito regionale 'pro capite' che ha raggiunto un valore di 1.077 euro. Il rendiconto del 2012 contabilizza un avanzo complessivo di 6 miliardi 332 milioni di euro che, rispetto all'esercizio precedente, 8 miliardi e 198 milioni, segna un decremento di circa il 23%".
I magistrati esprimono poi "una valutazione essenzialmente negativa circa l'adeguatezza della quantificazione operata sui fondi appostati in bilancio per sopperire ai rischi indicati, il cui impatto potrebbe seriamente compromettere in futuro gli equilibri di bilancio".
Nota dolente, come ormai da molti anni, è la sanità.
"Preoccupa - si legge nella relazione della Corte - a fronte dell'accertata mancanza di stabili fonti di finanziamento del maggior impegno finanziario per la crescente incidenza della quota di compartecipazione regionale della spesa sanitaria. La compartecipazione alla spesa sanitaria è di ben 4 miliardi e 224 milioni, 21 milioni in più rispetto al 2011, importo che assorbe il 52 per cento circa del complesso delle entrate tributarie della Regione".