Palermo. Cresce la polemica intorno alle immagini trasmesse dal Tg2 relative al trattamento antiscabbia al quale sono stati sottoposti alcuni ospiti del Cpt di Lampedusa.
Polemiche politiche, ma non solo. La Procura della Repubblica di Agrigento ha infatti aperto un fascicolo e il reato ipotizzato è al momento quello di violenza privata, a carico di ignoti. Del fascicolo è titolare lo stesso procuratore capo, Renato Di Natale, che come prima mossa acquisirà la versione integrale del video.
"Le immagini che abbiamo visto - interviene il commissario responsabile degli Affari interni dell'Europa, Cecilia Malmstrom - sono sconvolgenti e inaccettabili. Contatteremo le autorità italiane per chiedere maggiori informazioni. Chiederemo loro di fare piena luce su ciò che è accaduto. Non esiteremo a lanciare una procedura di infrazione per assicurarci che gli standard e gli obblighi posti dall'Unione europea siano pienamente rispettati". "La nostra assistenza e il nostro supporto alle autorità italiane nel gestire i flussi migratori potranno continuare - avverte quindi Malmstroem - solo se il Paese garantisce condizioni umane e dignitose a migranti richiedenti asilo e rifugiati" .
"Le immagini di Lampedusa fanno stare male. Il problema delle disinfezioni - commenta il ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri – esiste. So che Letta ha chiesto un'inchiesta. Può darsi che le immagini distorcano la realtà, bisogna vedere tutta la procedura cosa comporta, prima di giudicare va fatta un'inchiesta, però le immagini fanno impressione".
E mentre la politica dibatte, dalle colonne del Corriere della Sera Cono Galipò - responsabile della cooperativa "Lampedusa accoglienza", che si è aggiudicata da cinque anni l'appalto per la gestione del Centro di accoglienza - si difende.
"Non esiste - dice - nè un lager nè un campo di concentramento e le immagini dei migranti che si sottopongono ai getti sanitari è una consuetudine praticata a loro difesa. Basta con questa storia del lager perchè il filmato che s'è visto in tv falsa tutto". "Quel che appare - puntualizza - confonde la realtà e confonde chi poi commenta fatti non reali. Non potete metterci alla gogna per qualche sequenza che non può dire nulla su quello che facciamo realmente tutti noi per i migranti. La realtà è un'altra". "Lo spazio in cui tutto si svolge - spiega - è sostanzialmente protetto dalle pareti degli stessi container. Non è vero che tutti vedono tutto". "Qui - aggiunge - si lavora notte e giorno con una abnegazione che tutti conoscono, senza mai tirarsi indietro su niente, sempre disponibili, pullman, mezzi e uomini pronti sul molo per ogni arrivo".