La testimonianza di Giorgio Napolitano ''non serve ad accertare la verità'', e inoltre ''far deporre il Capo dello Stato in un processo che vede come imputati i più feroci macellai della storia della mafia è una mancanza di rispetto per il ruolo che riveste e per la sua storia". Lo afferma Michele Vietti, vicepresidente del Csm, in un'intervista alla Stampa.
"D'Ambrosio fu un fedele servitore: sarebbe scorretto immaginare un ruolo diverso verso chi non può difendersi'', dice Vietti.
Quanto all'audizione di Napolitano sui timori di D'Ambrosio, ''non posso negare che mi lascerebbe perplesso, se questa fosse la finalità dell'ammissione della testimonianza del Presidente della Repubblica, la richiesta di una sorta di interpretazione autentica delle parole di D'Ambrosio contenute nella missiva indirizzata a Napolitano. Faccio fatica a immaginare che sia utile all'accertamento della verità collegare anche solo mediaticamente l'alta figura del Capo dello Stato a un processo su un'ipotesi di trattativa tra Stato e mafia''.