"La Sicilia è l'unica Regione in Italia che non dispone di un ufficio stampa. Il presidente Rosario Crocetta nel novembre dello scorso anno, ha deciso di azzerare l'ufficio stampa e documentazione della Presidenza della Regione che aveva una storia lunga 36 anni. Lo ha fatto con un gesto sprezzante e unilaterale, sottraendosi a qualsiasi confronto, con una semplice lettera con la quale ha licenziato in tronco 21 giornalisti ai quali la Regione, nel pieno rispetto di leggi e accordi, aveva applicato l'articolo 1, con la qualifica di redattore capo". Lo affermano la Federazione nazionale della stampa e l'Assostampa Sicilia che chiedono di sanare questa vistosa "anomalia".
La causa del licenziamento in tronco sostenuta da Crocetta riguarderebbe la natura del rapporto di lavoro con i giornalisti che sarebbe stato di natura esclusivamente fiduciaria.
"Questo avrebbe permesso al presidente neo eletto di troncare - sottolinea l'Fnsi - con preavviso solo televisivo, il rapporto di lavoro con giornalisti che, in alcuni casi, erano in servizio da 25 anni e che avevano lavorato alle dipendenze di una oltre una decina di presidenti delle più diverse estrazioni politiche e partitiche".
Al momento Crocetta non ha pubblicato alcun bando per la selezione dei giornalisti, nè ha reso pubblici i criteri di questa annunciata selezione. I comunicati partono dalla sua mail personale o da quella degli assessori e per questo motivo, dopo la denuncia dell'Ordine dei giornalisti e dell'Associazione siciliana della Stampa, la procura di Palermo ha aperto un fascicolo con l'ipotesi di esercizio abusivo della professione giornalistica.
Crocetta ha sempre sostenuto che 21 giornalisti erano troppi, e dunque rappresentavano uno spreco per la sua amministrazione. Aggiungendo che nessun ufficio stampa in Italia aveva lo stesso numero di dipendenti: "I dati invece - conclude l'Fnsi - lo smentiscono perchè nel Lazio i giornalisti sono 46, in Piemonte 38, in Lombardia 33, in Emilia 31 e in Trentino 29".