Palermo. Ottobre 2013, anzi no, ottobre 1994... bis. Annunciato da settimane adesso si procede a passi spediti verso l'ufficialità. L'ufficio di presidenza del Pdl ha deliberato "la sospensione delle attività del Popolo della Libertà, per convergere verso il rilancio di 'Forza Italia' già pubblicamente annunciato dal Presidente Berlusconi con un appello a tutti gli italiani che amano la libertà e vogliono restare liberi".
Il comunicato diffuso al termine dell'ufficio di presidenza del Pdl conferma la volontà dell'ex premier Silvio Berlusconi di andare avanti con il suo disegno, ma per ora non ci sarà nessuna sfiducia al governo Letta.
"I nostri rappresentanti di governo, a cui continueremo a dare il nostro sostegno, nel rispetto degli impegni programmatici assunti al momento dell'insediamento", si legge ancora nella nota, e "i nostri deputati e i nostri senatori sono impegnati a contrastare ogni iniziativa che vada nella direzione opposta e a proporre efficaci misure per la ripresa della nostra economia in sintonia con le altre economie dei paesi membri dell'Unione europea".
Tutto uguale a prima? Beh.. no. A iniziare dagli incarichi interni.
"Alfano –dice Berlusconi in conferenza stampa - gode del mio affetto, della mia amicizia e della mia stima. L'ho proposto io come segretario due anni fa e penso che possa mantenere il suo ruolo. Con la deliberazione di oggi siamo tornati pienamente allo statuto di Forza Italia che assegna al presidente il diritto-dovere di delegare responsabilità e funzion". Spiega così che sono azzerate le precedenti cariche del Pdl, inclusa quella del segretario Angelino Alfano:"Ora mi trovo a dover delegare le varie funzioni con il mio buon senso e la saggezza che tutti mi riconoscono".
Tra polemiche e veleni questo è solo il primo passo. La decisione finale spetta infatti al Consiglio nazionale del partito, dove andrà in scena l'ennesimo capitolo di una lotta interna che ha come sfondo un Paese intero coinvolto ogni giorno di più in quella che sembra una telenovela tra falchi e colombe, fedelissimi e traditori.
E tutto può accadere.
''Il Pdl - commenta Fabrizio Cicchitto stamani - esiste finchè non viene sciolto, e per farlo servono i due terzi del Consiglio nazionale. Se permane questo dissenso non è detto che i due terzi ci siano''. "L'ufficio di Presidenza - dice in un'intervista a Repubblica - non ha chiuso la vicenda. Ne' diciannove persone, per di più con un criterio di rappresentanza paradossale, potevano chiuderla''.
Ma i giochi non sono aperti solo a Roma. In Sicilia, un tempo regno incontrastato di Berlusconi e soci, si pensa al futuro. E non si esclude una nuova Forza Italia guidata da Gianfranco Micciché e Stefania Prestigiacomo.
Nei giorni scorsi Miccichè sul suo blog aveva attaccato duramente il vicepremier Angelino Alfano e aveva chiarito senza giri di parole di sentirsi "legato a Silvio Berlusconi da un doppio filo che intreccia motivazione politica, stima personale e grande senso di gratitudine per ciò che sono".
E nelle ultime ore la conferma. "Abbiamo parlato a lungo in queste ore – commenta il sottosegretario - e gli ho detto che se avesse accelerato nel lancio della nuova Forza Italia avrei subito proposto al mio partito, Grande Sud, di sciogliersi per confluire in questo nuovo soggetto, ed è quello che farò. Anche in Sicilia si aprono adesso nuove prospettive. Ed è chiaro che fedeli a Berlusconi siamo rimasti io, la Prestigiacomo e Romano. Gli altri hanno fatto scelte diverse".