Ha preso carta e penna e ha scritto al premier Enrico Letta e ai presidenti di Camera e Senato, Laura Boldrini e Pietro Grasso. Un accorato appello lanciato dal sindaco di Termini Imerese (Palermo) Totò Burrafato perchè "tutte le cariche istituzionali sappiano la situazione difficile e al limite della sopportabilità" che vive la cittadina del Palermitano.
"C'è il rischio concreto - scrive il primo cittadino che la disperazione di questi giorni trasformi una crisi industriale e occupazionale in una crisi di sistema con ovvie e drammatiche ripercussioni sull'ordine pubblico. La nostra città – prosegue - è davvero in ginocchio, non può più attendere e abbiamo bisogno di quelle risposte concrete che ad oggi non ci sono ancora state date".
Nella lettera Burrafato ricorda la 'stagione difficile' vissuta da Termini Imerese, segnata dalla dismissione dello stabilimento Fiat e che "ancora oggi non trova una ricetta utile per poter portare al reimpiego dei lavoratori che da troppe settimane sono con le braccia incrociate in cassa integrazione".
"A tutti e 3 i presidenti - conclude il sindaco - chiedo, proprio in queste ore e in questi giorni in cui stanno definendo le loro agende politiche e stanno individuando le priorità e le risorse da mettere al servizio dello sviluppo del territorio e anche tutte le misure per contrastare la disoccupazione, di ricordarsi che nel profondo Sud esiste Termini Imerese".
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