Dopo la visita di Papa Francesco a Lampedusa, il quotidiano "Avvenire" lancia la candidatura dell'isola al Nobel per la Pace. Il sindaco, Giusi Nicolini, si dice "onorata" e lancia una stoccata al governo nazionale e all'Europa.
''È una candidatura - dice - che certamente ci onora, anche perchè sinora la mia isola e la mia comunità hanno pagato un prezzo altissimo per avere vissuto in perenne emergenza immigrazione, mentre nell'ombra si faceva scempio del territorio, dell'ambiente e della legalità''.
''Mai come a Lampedusa, che conosce la gioia e il dolore dei viaggi della speranza - spiega il sindaco - è possibile rendersi conto che oggi è necessario e urgente che l'Europa rivaluti le sue politiche sul Mediterraneo, a partire dalle tragiche conseguenze che esse hanno oggettivamente determinato''.
Entrando nel merito della proposta lanciata dal quotidiano cattolico, il sindaco di Lampedusa osserva: ''Credo che debbano essere gli altri a giudicare quali riconoscimenti meriti questa isola. Una cosa è certa: l'Europa e l'Italia sono in fortissimo debito con la mia isola e la mia comunità, per averla condannata per troppo tempo a un destino di isola di frontiera ed averla lasciata sola per lunghissimi anni a sostenere un peso troppo grande e ad essere strumentalizzata da ascari e speculatori''.
''Oggi - conclude - serve tantissimo aiuto per riparare a tanto degrado e abbandono, per aiutare gli abitanti di Lampedusa e Linosa a entrare in un quadro effettivo di coesione nazionale, per sostenere il Comune in un'azione difficilissima di risanamento e ripristino di legalità e diritti per restituire la dignità e il rispetto d'essere parte del territorio nazionale, a cominciare dall'inesistente continuità territoriale fino ad arrivare al diritto pieno ed effettivo alla salute".