È durata poco più di due ore la prima giornata di servizio ad Aosta del neo sostituto procuratore Antonio Ingroia. Accompagnato dalla scorta, è arrivato verso le 10 a Palazzo di Giustizia per prendere possesso del nuovo incarico ed è andato via alle 12.
L'ex leader di Rivoluzione Civile ha partecipato alla cerimonia di 'immissione in possesso' davanti al Tribunale in composizione collegiale, ha avuto un primo contatto con i colleghi, ha parlato con i giornalisti. Poi si è chiuso nell'ufficio del procuratore capo Marilinda Mineccia per discutere di ferie: Ingroia ha infatti chiesto di poter smaltire i 68 giorni di vacanze arretrati ma gliene sono stati concessi 30 per esigenze d'ufficio.
Tornerà in servizio ad Aosta il prossimo 20 giugno, a meno che il trasferimento non venga ''sospeso'' dal Tar il prossimo 23 maggio.
''Attendo le decisioni del Tribunale amministrativo - ha detto - e poi farò le mie valutazioni. Non prendo nemmeno in considerazione l'ipotesi che mi dia torto. Da oggi comunque sono sostituto procuratore ad Aosta e ho il dovere di fare un passo indietro rispetto alla politica. Il movimento Azione Civile da me fondato ha un suo coordinamento nazionale e dei suoi referenti, quindi può camminare sulle proprie gambe anche se Antonio Ingroia è ad Aosta''. Ha anche colto l'occasione per rilanciare la polemica con il Csm: ''Non so se nel trasferimento c'è stato un intento punitivo, ma l'effetto è stato quello. C'è stata una violazione delle circolari. Non potevo essere destinato ad Aosta o a procure simili ma solo come sostituto procuratore alla procura nazionale antimafia o in Cassazione. È stata una scelta anomala e penalizzante, con tutto il rispetto per la procura di Aosta che fa indagini di alto livello e dove si lavora con impegno e professionalità''.