Palermo. Gli equilibri all'Ars si fanno sempre più delicati. Dopo la decisione del Pd di togliere il sostegno al governatore, gli altri partiti 'assistono' allo scambio di accuse e chiariscono le proprie posizioni.
Da parte del Pdl, Salvo Pogliese chiarisce che "Nessun soccorso" verrà fornito "a un Governo Crocetta definito fallimentare da quello stesso Partito Democratico che fino ad ora ne è stato principale azionista". ''Il Popolo della Libertà -aggiunge- stia orgogliosamente all'opposizione di un governo che ha commesso 'gravi errori che si ripercuotono sui siciliani', come ammesso dal segretario del Pd siciliano Lupo, inchiodando Crocetta alle sue responsabilità sull'incapacità amministrativa e sulla paralisi della macchina regionale che hanno ulteriormente messo in ginocchio la Sicilia e il suo popolo. Nessuna apertura a maggioranze variabili o a ribaltoni di lombardiana memoria, massima espressione di quella politichetta degli inciuci di cui i cittadini hanno, giustamente, il massimo ribrezzo''.
"La vera notizia - scrive su Facebook il capogruppo dei grillini siciliani Giancarlo Cancellieri - è che il Pd ha rotto. E ha rotto anche Crocetta e questo governo dell'immobilismo. Voltare pagina è un obbligo morale. Tutti noi siciliani saremo chiamati ad un atto di coraggio vero".
Per il presidente della Commissione antimafia all'Ars Nello Musumeci "il governatore ha l'obbligo morale e istituzionale di recarsi in Parlamento e indicare ogni possibile soluzione. Il presidente cerchi di riordinare le idee e informi i siciliani non sulle alchimie con cui potrebbe sopravvivere, ma sulla agenda di governo che intende seguire e rispondere alle maggiori emergenze economiche dell'Isola".
Netto anche il deputato e coordinatore regionale siciliano di Sel, Erasmo Palazzotto. "La maggioranza - dice - va in frantumi e la Sicilia rischia la paralisi, questa non è una rivoluzione, è un disastro. In questo contesto, dove la politica rinuncia al governo dei processi, corriamo il rischio di una degenerazione della crisi che può portare la Sicilia nel baratro".
"Prendiamo atto – commentano dall'Udc - che l'iniziativa assunta dal Pd è una scelta unilaterale dettata da esigenze interne, che determina in questo momento notevoli difficoltà alla giunta regionale. L'Udc, che ha fatto una scelta di straordinaria novità indicando Rosario Crocetta quale presidente della Regione, determinando la sua elezione, ritiene indispensabile la piena corresponsabilità di tutte le forze politiche: questa è la nostra richiesta. Al presidente Crocetta spetta quindi la responsabilità di ricercare la massima collegialità attorno alle scelte strategiche e organizzative del suo esecutivo, per garantire quelle risposte che i siciliani attendono da tempo. Su questo metodo, sulla sua applicazione e sui contenuti dell'azione di governo, saremo assolutamente severi".