"Il Pd è in grosse difficoltà, è evidente. Le amministrative, tranne qualche eccezione, hanno lasciato grandissimi problemi. Se a questo si aggiungono le recenti vicende di carattere giudiziario...". A parlare è l'ex senatore Pd Vladimiro Crisafulli, big del partito in Sicilia.
Crisafulli, che alle scorse politiche non è stato ricandidato su decisione della Commissione di garanzia del partito per un suo problema giudiziario, è presente alla direzione regionale del partito.
Riunione necessaria per cercare una sintesi tra le diverse anime che ormai da mesi spaccano il partito.
Al centro del dibattito, come prevedibile, anche la questione morale. Le vicende giudiziarie delle ultime settimane, che hanno portato all'arresto delle mogli dei deputati Pd Francantonio Genovese e Franco Rinaldi, hanno reso il clima ancora più teso.
Per Crisafulli "C'è una questione che impone delle regole per dire che nn ci possono essere conflitti d'interesse nel ruolo politico. Io non so cosa dovrebbero fare i deputati le cui mogli sono state arrestate, ma so che quando io ho avuto un problema, mi sono dimesso dal gruppo e dagli organismi. Gli altri hanno forse sensibilità diverse. In ogni caso aspetterei di capire come si chiuderà questa vicenda".
E di regole "stringenti" parla anche Antonello Cracolici, deputato regionale.
"La questione morale - afferma - esiste e in Sicilia sta esplodendo ed è una questione che deve interrogare il Pd prima di tutto. La questione morale deve interrogare soprattutto il nostro partito perchè nel nostro codice genetico c'è rigore. Questa questione, al di là degli esiti giudiziari, è talmente grave sul piano dell'impatto politico che deve interrogare il Pd a trovare nuove e più stringenti regole che separino le funzioni di rappresentanza dei suoi uomini dagli interessi legittimi di chi svolge l'attività imprenditoriale. È un conflitto d'interessi evidente".
"Troppo spesso - rincara la dose Cracolici - il Pd appare come un condominio di separati in casa. Un partito non deve essere solo un condominio - dice ancora - ma deve avere un'unità di intenti dichiarata e manifesta. In Sicilia dobbiamo fare un lavoro di ricostruzione dalle fondamenta del partito".
"Noi - replica il segretario Giuseppe Lupo - siamo più 'crocettiani' di Crocetta. Stiamo sostenendo l'azione di moralizzazione, di trasparenza e di lotta a ogni forma di malaffare del presidente Crocetta. Stiamo sostenendo anche il ddl che rafforza i casi di incompatibilità e ineleggibilità, antiparentopoli, il conflitto di interessi tra eletti e rappresentanti delle istituzioni rispetto alle attività che svolgono nella loro vita privata".
Il segretario ha ricordato che dopo gli arresti di Messina, in cui sono coinvolti iscritti al Pd, oltre alle mogli di due deputati regionali del partito, "sono stati sospesi dal Pd gli indagati. Il partito sta reagendo con forza e determinazione per produrre quella crescita che noi vogliamo si realizzi all'interno del partito nel rapporto con la gente e le parti sociali. Dobbiamo fare in modo che vicende che riguardano alcuni esponenti del partito - prosegue Lupo parlando di questione morale - possano avere effetti negativo sull'intera comunità del Pd. La responsabilità penale è personale, ci sono provvedimenti che riguardano singoli esponenti del Pd. Restano dei casi isolati. E' giusto che il Pd assuma anche iniziative forti per determinare un sistema di regole più stringenti, anche rivedendo di proprio Statuto".