I presupposti generali
In questo contesto politico-amministrativo il sondaggio è volutamente fatto a inizio della vera campagna elettorale. Il suo principale intento, perciò, vuole essere solo quello di provare a fare una fotografia su quella che potremmo definire "la linea dello start". Molto potrà cambiare, rispetto ai toni che assumerà la competizione elettorale nell'entrare nel proprio vivo e rispetto alle alleanze che si andranno definendo. Ma in qualche modo riteniamo utile dare a tutto il corpo elettorale una possibile visione di quella che è l'attuale "quotazione" del consenso dei vari candidati aspiranti alla poltrona di sindaco.
Il rischio di qualsiasi sondaggio, molto spesso rilevatisi infatti errati, è a monte. Cioè quello relativo al come viene posta la domanda. Molte delle domande riguardanti i sondaggi "politici" hanno infatti, una fortissima induzione alla risposta che, a livello percettivo istintivo, di fatto la condizionano.
Il nostro tentativo è sempre stato, sopratutto per le rilevazioni fatte su strada con singoli cittadini, quello di punture sulla gestualità dell'intenzione di voto eliminando al massimo qualsiasi argomentazione o considerazione sui candidati. Indicare la faccia o il nome di chi si vorrà votare niente di più. (esplicitare questo concetto vorrebbe dire scrivere pagine e pagine di come arrivare più vicini possibili alla matrice della verità che credo in questo momento possano anche non interessare ai più).
I presupposti sui social
Diverse e per certi versi molto più complesse da analizzare, ma ormai sempre più corrispondenti alla realtà, sono le dinamiche di voto e perciò di verità, sul web o meglio sui social netwoork.
Innanzi tutto per quello che riguarda il tempo di rilevazione, i nostri studi delle dinamiche comunicative sui social ci hanno determinati nella convinzione che il tempo di rilevazione non può essere minore di 3 giorni e non superiore ai 5.
Non meno di 3 perché nelle prime ore si scatenano i così detti gruppi di votanti, la claque dei singoli candidati, fatto che naturalmente favorisce, nelle prime ore di votazione, i candidati che poi nella realtà spesso si sono rivelati i meno influenti dal punto di vista percentuale. Questo, in quanto è naturale che i più deboli elettoralmente, riescano a mobilitare percentualmente minori elettori fedelissimi. ( se ho 1000 amici che mi votano riesco a mobilitarli quasi tutti per fare fare un clik se ho un bacino di 10 mila, in un lasso di tempo ridotto non riesco a chiamarli tutti per fare mettere un click). Ecco che la tempistica dei minimo 3 giorni e del massimo di 5 serve a bilanciare l'afflusso e l'analisi del voto.
La strategia di rilevazione comporta anche l'inserimento di così detti candidati o simboli di disturbo cioè figure che magari non hanno mai dichiarato di volersi candidare ma che rappresentano parametri importanti sull'orientamento analitico del risultato per avere una verifica di quello che l'elettore, non tecnicamente politicizzato, cerca.
L'analisi del nostro sondaggio Sindaci
Si è scelto di fare prima una rilevazione sull'intensione di voto sui possibili candidati a sindaco per un motivo specifico che riguarda il bilanciamento con la possibile forza dei simboli delle liste.
Il sondaggio è stato visualizzato 20.800 volte i votanti unici sono stati 7.836 (per il calcolo arrotondiamo a 7.800). Certamente un dato significativo dal punto di vista statistico che permette qualche considerazione.
Fabrizio Ferrandelli ha totalizzato il 23,5% = 1.833 voti
Leoluca Orlando ha totalizzato il 18,8% = 1.466 voti
Movimento Cinque Stelle ha totalizzato il 17% = 1326 voti
Camelo Miceli ha totalizzato il12,9% = 1.006 voti
Ciro Lomonte ha totalizzato il 10,7% = 834 voti
Simona Vicari ha totalizzato il 6,9% = 538 voti
Francesco Greco ha totalizzato il 4,7% = 366 voti
Roberto Lagalla ha totalizzato il 3,1% = 241 voti
L'astensionismo il non andrò a votare il 2,4% = 187 voti
L'analisi del voto
Nulla è ancora deciso, cioè il primo dato che emerge è che non c'è, per il momento l'uomo da rincorrere avanti di chi sa quali percentuali, perchè i primi tre classificati in realtà si levano pochi punti percentuali che tra indecisi e alleanze di liste potranno giocarsi il risultato finale. Del resto, per completezza di ragionamento, in una campagna elettorale incerta e con un elettorato molto più attento e disponibile al voto, ogni punto percentuale avrà comunque un peso non indifferente. Di fatto chi oggi è avanti ha perciò un vantaggio di cui bisogna tenere conto nelle considerazioni complessive.
I singoli candidati
Fabrizio Ferrandelli è il primo, mesi fa, ad avere ufficializzato la propria candidatura ed è di fatto in campagna elettorale da prima di chiunque altro. Il risultato ottenuto lo pone infatti in testa alla classifica incarnando un ricambio generazionale e incassando la dote di consenso che gli ha anche portato il fatto di essersi dimesso da deputato regionale, il primo nella storia del parlamento regionale, non per motivi giudiziari o personali ma per esplicita non condivisione dell'azione politica.
Leoluca Orlando è il sindaco uscente ha da poco sciolto le proprie riserve e ufficializzato la sua ricandidatura che con qualche intervallo lo rivedrebbe da quasi un quarto di secolo sindaco di Palermo. Il suo consenso rispetto a 5 anni fa sembrerebbe drasticamente sceso ma anche questo è un dato fisiologico che paga sempre chi amministra da lungo corso.
Movimento 5 Stelle L'unico candidato che non ha ancora un volto, ma si è ritenuto di inserirlo lo stesso visto che il consenso sul simbolo, per come è organizzato il movimento e visto i loro regolamenti interni di scelta del candidato, è nettamente superiore a qualsiasi notorietà personale paventata in questi giorni da possibili aspiranti alla poltrona di sindaco. E considerato anche che il Movimento presenterà solo una lista collegata al sindaco il dato resta attendibile.
Carmelo Miceli va fatta essenzialmente una doppia analisi. La prima riguarda il fatto che è il segretario provinciale del Partito Democratico e che perciò attira anche i così detti affezionati ideologicamente al simbolo che rivendicano un sindaco dichiaratamente PD. La seconda riguarda il fatto che è per i più una faccia nuova nel panorama delle competizioni elettorali, anagraficamente giovane (generazione 40) cosa che potrebbe anche avere avuto un effetto trascinante in tal senso.
Ciro Lomonte in realtà, per molti è stato una sorpresa ma ad una più precisa analisi possono emergere elementi interessanti d i valutazione. Anche lui rappresenta una faccia nuova nel panorama politico, stimato architetto fin dai primi anni dell'università si è riconosciuto nei principi e nell'insegnamento cattolico avvicinandosi all'Opus Dei di cui è oggi un autorevole esponente. Elemento che potrebbe far gravitare a torno a se un certo tipo di elettorato che non trova più riscontri chiari di tipo cattolico nelle compagini politiche
Simona Vicari Nota figura politica del panorama sia regionale che nazionale, attualmente sottosegretario di stato è esponente del ncd di Angelino Alfano, ma elemento ancora più significativo unica donna proposta nel nostro sondaggio. Da un lato paga il non "plebiscitario" consenso di cui gode la sua attuale formazione politica di contro la sua storia politica gli fa raggiungere un buon risultato non avendo del resto mai ufficializzato la propria volontà di candidarsi.
Francesco Greco Noto avvocato palermitano presidente del suo Ordine Professionale, anche se non si è ancora espresso personalmente, è da tempo considerato il candidato a sindaco della coalizione, ancora da definire, che fa capo a Forza Italia. Un consenso il suo, da ipotizzare ristretto limitato ad alcune zone della città ( VIII° Circoscrizione) più che nelle periferie
Roberto Lagalla Anch'egli non ha mai espresso intenzione di candidarsi, anzi ha dichiarato più volte il contrario, già rettore dell'Ateneo Universitario palermitano è certamente figura nota e stimata, ma per la nostra rilevazione ( ce ne scusiamo con il diretto interessato) è essenzialmente servito, per quanto detto prima, cioè come elemento strategico di bilanciamento dei dati.
I dati sulle liste
Il sondaggio sulle liste è arrivato dopo quello sui sindaci è chiaro che si è voluto verificare in qualche modo l'affezione degli elettori ideologicamente più legati ai simboli tradizionali, quale elemento d'analisi incrociata per il dato relativo agli aspiranti sindaci. Per essere più chiari capire per le forze politiche più tradizionali quale potrebbe essere il proprio zoccolo duro essenzialmente legato al simbolo da portare in dote al sindaco di riferimento. Resta ovvio che la forza reale delle liste la farà la composizione delle stesse, per meglio dire la forza elettorale dei singoli 40 candidati per lista. Come è altrettanto vero che ci sarà un prossimo proliferare di liste civiche di tutti i tipi e colori.
Il sondaggio è stato visualizzato poco più di 10 mila volte e i votanti unici sono stati 3.726 ( per semplicità di calcolo 3.750)
Movimento 5 Stelle ha totalizzato il 20,2% = 757 voti
I Coraggiosi ha totalizzato il 11,9% = 446 voti
Il Partito Democratico ha totalizzato il 9,5% = 356 voti
Comitati Civici ha totalizzato il 9,5% = 356 voti
Siamo Palermo il 9,5% = 356 voti
Siciliani Liberi ha totalizzato il 8,3% = 311 voti
Forza Italia ha totalizzato il 7,1% = 266 voti
Fratelli d'Italia ha totalizzato il 6% = 112 voti
Nuovo centro Destra ha totalizzato il 4,8% = 180 voti
Movimento 139 ha totalizzato il 3,6% = 135 voti
Noi con Salvini ha totalizzato il 2,4% = 90 voti
Sicilia Futura ha totalizzato il 2,4% = 90 voti
Con questo scenario e vista la legge elettorale in essere le liste assumeranno un ruolo determinate, il così detto effetto trascinamento. Meccanismo che penalizzerà i candidati a sindaco con meno liste d'appoggio e chiaramente darà una spinta a quelli che ne potranno contare di più a loro sostegno.
Il meccanismo elettorale
Per la città di Palermo potremmo parlare di un maggioritario a voto disgiunto. Tecnicamente tentando di spiegare una legge complessa funzionerà così.
Premesso che ad ogni lista che supera il 5% gli spetta almeno un consigliere comunale, se un candidato a Sindaco supera il 40% dei voti vince a primo turno e con esso salgono i candidati delle liste che lo sostenevano ammesso che le stesse superino lo sbarramento del 5%. Senza alcun premio di maggioranza. Cioè ogni lista prenderà consiglieri in proporzione alla percentuale raggiunta. Essendoci il voto disgiunto, cioè che si può votare un sindaco e un consigliere comunale di uno schieramento che non lo sostiene, se pur in senso fantascientifico ( ma per comprendere meglio il meccanismo), potrebbe accadere che un sindaco con grande consenso personale ma con liste di scarso consenso si trovi eletto a primo turno senza una maggioranza in Consiglio Comunale.
Se si va a ballottaggio innanzi tutto il candidato a sindaco perdente è automaticamente consigliere comunale ma al candidato vincente va garantito il così detto premio di maggioranza pari almeno al 60% dei posti in consiglio perciò un minimo di 24 consiglieri. Tutti gli altri verranno attribuiti in via definitiva in percentuale al risultato ottenuto da tutte le altre liste che abbiano superato lo sbarramento del 5%.
La soglia del 5%
Rispetto alle statistiche degli anni passati e al numero medio di voti validi, non semplicemente il numero di coloro che si sono recati alle urne, basti pensare che alle ultime amministrative tra schede bianche e nulle si sono persi più di 20 mila voti, la soglia di sbarramento del 5% potrebbe corrispondere a a un numero di voti che oscilla tra i 8 e gli 10 mila per lista, con una media di circa 220 voti a candidato.
Da parte nostra... In bocca al lupo a tutti