Palermo. E' scontro aperto alla Regione Siciliana. Lo strappo definitivo ieri pomeriggio quando gli assessori in quota Pd hanno ufficializzato l'intenzione di rimanere nella Giunta, contrariamente a quanto chiesto dal segretario regionale Giuseppe Lupo.
Al termine della direzione regionale del partito, infatti, il segretario aveva invitato gli assessori a rimettere le deleghe aprendo di fatto la crisi di governo.
Nel pomeriggio di ieri una conferenza stampa indetta dai diretti interessati - Mariella Lo Bello (Territorio), Nelli Scilabra (Formazione), Nino Bartolotta (Infrastrutture) e Luca Bianchi (Economia) - che hanno confermato il 'no' alla richiesta di Lupo.
"A Roma - ha detto Bianchi il partito non ha ancora preso atto della scelta dei dirigenti siciliani di togliere il sostegno al Governo Crocetta. è stata aperta una riflessione, ecco perchè non faccio passi indietro". Da qui la decisione del viaggio a Roma: "Magari avrò maggiori indicazioni – ha aggiunto - Mi atterrò alle indicazioni del Pd".
"Mi sento offesa – ha spiegato Scilabra - dalle parole del mio segretario Lupo, che ci dice di essere inadeguati. Non mi dimetto e invito il mio partito a rivederel a propria posizione e ad aprire un dialogo. Oggi dobbiamo essere piu' responsabili che mai. Un anno fa il Pd ha concordato un programma con Crocetta, quel programma è stato rispettato. Le nostre nomine sono state concordate con il Pd e noi siamo quattro dirigenti del Pd. Nessuno - ha concluso - può giocare a chi è più del Pd. In questi mesi non ha scherzato nessuno e la decisione del Pd di ritirare il sostegno al Governo Crocetta merita un referendum della base del partito".
"La rivoluzione - ha aggiunto Mariella Lo Bello - è partita. In questi mesi abbiamo fatto cose mai viste e lo abbiamo fatto in maniera egregia anche se ancora ci sono tante cose da fare. Vorrei ricordare che noi siamo qui non perchè abbiamo vinto un concorso. Ma perchè il Pd ci ha indicato, nominato. Questo è il primo governo di centrosinistra - ha concluso - e una grande occasione che la Sicilia non si può permettere di perdere".