I sindaci siciliani proclamano lo stato di agitazione contro i tagli contenuti nella finanziaria regionale, approvata dall'Ars dopo una lunga maratona notturna all'alba del 1 maggio.
In particolare i primi cittadini annunciano che impugneranno quella parte della manovra che riguarda l'addizionale alle accise dell'energia elettrica e il prossimo 15 maggio, giornata dedicata ai festeggiamenti per l'Autonomia siciliana, in tutti i municipi per protesta verranno esposte le bandiere a mezz'asta.
Sono le iniziative più eclatanti discusse nel pomeriggio durante i lavori del Consiglio regionale dell'Anci Sicilia, che ha approvato anche un ordine del giorno in cui si chiede al governo regionale di provvedere al riequilibrio del Fondo per le autonomie locali, riportandolo ai parametri approvati nel 2012. In 5 anni, infatti, il fondo è stato quasi dimezzato. Dai 913 mln di euro del 2009 si è passati ai 516 del 2013: nel quinquennio, dunque, i trasferimenti regionali sono diminuiti di 407 mln di euro, ovvero del -44,5%.
I sindaci che nei prossimi giorni invieranno una nota ai prefetti dell'Isola per informarli che "in questa drammatica situazione non sono in grado di garantire un minimo di coesione sociale" hanno già inviato al presidente della regione una nota in cui chiedono un incontro urgente, mentre già mercoledi' prossimo sarà avviato un dialogo con gli assessori competenti per chiudere l'accordo sul patto di stabilità.
''Dopo l'impugnativa del commissario dello Stato - ha spiegato Giacomo Scala, presidente dell'Associazione dei comuni siciliani - vogliamo ancora una volta lanciare il nostro grido d'allarme per ciò che riguarda i tagli irragionevoli al Fondo per le Autonomie locali, impoverito di circa 200 milioni di euro. Ciò, come è ovvio, mette in ginocchio non solo il sistema delle Autonomie locali, ma l'intero 'sistema Paesè. Al governo regionale - ha aggiunto - chiederemo, quindi, un nuovo documento finanziario che aiuti i comuni a risollevarsi".
Alvano, in particolare, punta il dito sulla "drastica riduzione di risorse", che insieme al calo dei trasferimenti statali contribuirà "a rendere ancora più difficile per i Comuni l'erogazione dei servizi essenziali ai cittadini e, in molti casi, rischia di determinare situazioni di dissesto finanziario. Più in particolare, per quanto riguarda gli stanziamenti previsti per il 2013 - spiega il segretario generale dell'AnciSicilia -, si evidenzia che la quantificazione del fondo in 651 milioni di euro rappresenta un dato puramente nominale. Essa è, infatti, il risultato di una inappropriata somma di risorse di diversa natura, risorse che in passato venivano erogate al di fuori del Fondo. In particolare l'importo di 101 milioni relativo alla compensazione a seguito della soppressione dell'addizionale comunale e provinciale dell'accise sull'energia elettrica e i 44 milioni destinati alle Province (le quali, peraltro, nell'ultimo triennio non hanno subi'to una flessione significativa: 45 milioni nel 2011, 50 milioni nel 2012 e 44 milioni nel 2013) rappresentano due voci che non hanno motivo di essere sommate ai trasferimenti ordinari destinati ai comuni''.
''Con riferimento alla compensazione dell'addizionale all'accise dell'energia elettrica destinata ai Comuni - ha continuato Alvano - è opportuno osservare che anche in questo caso la dotazione prevista appare assolutamente inadeguata e in contrasto con quanto previsto dalla legge. Il quadro che emerge non può che essere definito allarmante. Il Fondo delle autonomie locali, epurato dalle due voci relative alla compensazione per l'addizionale e al trasferimento per le province, per il 2013 è costituito da appena 506 milioni di euro, ben 145 milioni in meno del 2012. Se a ciò si aggiunge la riduzione di 50 milioni della compensazione ai comuni a seguito della soppressione dell'addizionale all'accise sull'energia elettrica, rispetto al 2012 il taglio complessivo delle risorse destinate ai comuni per il 2013 è di 195 milioni di euro'' conclude Alvano.
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