"Un presidente che si fa imporre le cose che presidente è? Io non lo stimerei, e siccome non mi stimerei neppure io, mi dissocio personalmente da questo presidente. Il presidente rimane sempre Rosario Crocetta, eletto dai siciliani, con le sue scarpe da tennis, col suo zainetto e con il megafono sotto al braccio. Dirigente del Pd ma non servo di qualcuno. Sono disponibile ad avere solo un padrone, il popolo sovrano, che giudicherà se ho fatto bene o male. Se avrò fatto bene mi premierà, se avrò fatto male mi punirà". Il presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta, affida a un 'pizzino' su facebook le sue riflessioni su quanto sta accadendo in questi giorni all'interno della sua maggioranza.
Un lungo post che apre una nuova settimana di confronto con i partiti che sostengono il governatore, primo fra tutti il Pd. Proprio i democratici hanno rinviato la direzione regionale, inizialmente prevista per oggi, e sono alle prese con profonde spaccature.
Tra i punti al centro del dibattito anche la valutazione sugli assessori.
"In nessuna delle riunione alle quali ho partecipato - chiarisce on una nota Bruno Marziano - da quella di gruppo di martedì scorso a quella di area svoltasi sabato, si è parlato di chiedere la sostituzione dell'assessore Bianchi, che personalmente considero una delle migliore risorse del Governo attuale"."Nel corso delle riunioni – spiega il parlamentare Pd - ho manifestato, invece, la mia personale riflessione sul metodo da seguire. Sono convinto – continua - che le scelte si potranno fare solo dopo un'indispensabile verifica dei settori che eventualmente risultino inadeguati alla delicatezza, gravità e serietà dei problemi. Altrimenti – conclude Marziano – tutto sembrerebbe legato a logiche di poltrone e di potere".
E nel frattempo a completare il quadro ecco una not< di Franco Piro, portavoce del 'Nuovo Corso Pd" in cui si sottolinea l'esigenza di "una svolta nel Governo della Regione superando la logica della navigazione a vista e cominciando ad affrontare le emergenze".
"La Direzione Regionale del Pd – prosegue - sul cui rinvio abbiamo espresso nettamente la nostra contrarietà, deve necessariamente prendere atto di questa necessità chiedendo con forza un cambio di passo sostanziale nell'azione di governo che, prima di parlare di nomi, abbia come obbiettivo prioritario l'individuazione di un orizzonte strategico e programmatico chiaro e condiviso e la messa in pratica di un metodo di lavoro fondato sulla sinergia ed il confronto costante con i partiti, i gruppi parlamentari di maggioranza e le forze sociali. Il tutto senza dimenticare che, in via preliminare, l'organismo di direzione politica del Pd siciliano dovrà affrontare senza infingimenti la questione relativa al 'Megafono' e all'applicazione concreta di quanto deliberato recentemente dalla Commissione Nazionale di Garanzia".
Insomma... il rimpasto al momento non si farà ma le tensioni restano. Buon inizio settimana.