Nulla c'è di più chiaro dei numeri, rispetto al fallimento del sistema formativo regionale che costa centinaia di milioni di euro ma che non crea praticamente nessun tipo di sbocco lavorativo a posteriore. Basta prendere i dati ufficiali diffusi dal sistema statistico nazionale sulla città di Palermo, che rappresenta da sola quasi un terzo della popolazione regionale. Tecnicamente 2 palermitani su 3 non hanno lavoro. Il tasso di disoccupazione è passato dal 32,3% al 34%, con un abisso tra uomini e donne rispettivamente il 45% e il 25%. Ma la vera drammaticità si legge sul dato della disoccupazione giovanile, proprio quella a cui il sistema formativo si rivolge. La percentuale arriva al 70%.
Si può dire tutto quello che si vuole, ma il sistema formativo della regione siciliana è tecnicamente fallimentare ed inutile. Solo uno stipendificio per gli enti e chi in essi lavora, per i docenti, e " un buono pasto" per chi assiduamente e con tanta speranza partecipa ai corsi di vario genere.
Ma è proprio sul genere che bisognerebbe riflettere, enti di formazione foraggiati latamente che da anni propongono un'offerta formativa a dir poco inutile e su categorie di lavoro probabilmente già sature o superate dal mercato stesso.

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