E' il giorno della resa dei conti per il Partito democratico e il presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta. Oggi si riunirà la commissione di garanzia del partito.
Il governatore ironizza: "sarò processato in contumacia e messo al rogo... ma vedrete quanti dirigenti saranno coinvolti nella questione morale".
Oggetto del contendere sono le attenzioni che Crocetta ha riservato al Megafono. E' un partito vero e proprio? Un 'movimento'? Un''idea? Può o no convivere con il Pd?
Una parte dei democratici lo accusa di avere messo davanti agli interessi del partito quelli del Megafono. Crocetta si difende e parla del Megafono non come un partito vero e proprio, ma di "un'idea".
E il segretario regionale Giuseppe Lupo, dal canto suo, chiarisce "Se è un'idea che ben venga, siamo aperti al confronto. Ma non possiamo accettare un partito nel partito".
A smentire Crocetta ci pensa però l'ex parlamentare Tonino Russo ha postato sul suo profilo Facebook una mail del Megafono spedita a gennaio con la quale si indicano modalità di iscrizione, conto corrente per versare le quote e relative tessere. "Ecco le prove – scrive Russo -. Con Lumia da tempo lavorano ad un 'partito parallelo' con meno pudore di quanto ce ne era ai tempi di Nicolosi. Altro che 'idea che non si può combattere', senza regole, senza tessere e senza strutturazione. Il Megafono è un partito in tutto e per tutto, concorrente e alternativo al Pd, con tanto di tessere e conto corrente bancario. Nulla di strano, ma basta con l'ipocrisia e le falsità. Adesso vediamo se il segretario Lupo continuerà a fare il pesce in barile, magari nell'illusione che Crocetta e Lumia lo sostengano davvero!"
In tempo reale la controreplica di Crocetta "La lista del Megafono venne chiesta da Bersani e Zoggia. E invece, sarò sotto processo da eretico a Roma. Sono curioso di capire se mi giudicheranno e mi condanneranno a morte, al rogo, come le streghe".
Un clima, insomma, incandescente...