Palermo. "E' una pagina dolorosa, abbiamo il dovere di governare e di non fuggire dalle nostre responsabilità". Ecco le prime parole del governatore siciliano Rosario Crocetta, che ieri al termine di una seduta fiume ha incassato la fiducia.
La mozione contro il governatore era stata presentata da M5S con l'appoggio dei deputati della Lista Musumeci. 46 i deputati che hanno votato contro e 31 a favore.
"Non ci illudevamo troppo – commenta il capogruppo del M5S Giancarlo Cancelleri - che la mozione potesse passare, ma l'atto ha avuto il grande merito di fare chiarezza in Aula. Da ora in poi chi ha votato contro la mozione non avrà il diritto a lamentarsi. A chiunque, da domani, verrà in Aula a criticare il governo, ricorderemo che, nel momento in cui si poteva fare qualcosa, era assente".
I parlamentari pentastellati non negano attacchi ai colleghi e precisano senza tante cerimonie che "la vera ragione della bocciatura della mozione non sta nell'operato del governo, ma nella volontà di conservare il posto da parte dei deputati, che profumano della colla con cui si sono incollati alle poltrone".
Critico, come ovvio, anche Nello Musumeci.
"Ci sono state evidenti defezioni nel centrosinistra - dice - noi abbiamo ricompattato colleghi che sembravano orientati in maniera diversa. Questa mozione di sfiducia è stata davvero un macigno nello stagno di un Parlamento che aveva fatto finta di non vedere e non capire. Siamo in una situazione di paralisi, abbiamo dato vita a un dibattito fecondo. Da questo secondo sappiamo qual è la maggioranza su cui può contare il presidente della Regione Crocetta"
Per il segretario regionale del Pd Giuseppe Lupo "la sfiducia al presidente della Regione l'ha ordinata Beppe Grillo per sconfessare il 'modello Sicilia' e fermare il dialogo tra Crocetta e il Movimento 5 stelle siciliano. Una mozione di sfiducia inutile che ha sottratto tempo prezioso all'Ars che deve affrontare tante emergenze e rilanciare le riforme istituzionali, economiche e sociali di cui la Sicilia ha bisogno, dalle province all'acqua pubblica".
"Il M5S -continua Lupo- dopo avere occupato all'Ars poltrone importanti sfugge adesso, in Sicilia come a Roma, alle proprie responsabilitá, preferendo la sterile protesta alle cose concrete. I siciliani non hanno bisogno di elezioni anticipate ma di risposte. Per questo è necessario rafforzare l'azione di governo per il cambiamento. Invece di perdere tempo a discutere della sfiducia del M5S , avremmo dovuto occuparci delle variazioni di bilancio per assegnare nuove risorse ai comuni. É sorprendente poi che i deputati dei gruppi M5S, lista Musumeci e PdL non sono d'accordo neppure sull'interpretazione della mozione che hanno sottoscritto. È necessario -conclude- che la conferenza dei capigruppo prevista per domani stabilisca le prioritá ed un intenso programma di lavoro dell'Ars".
"Il Governo va avanti per annunci, seguendo quanto cominciato con la campagna elettorale - interviene Roberto Di Mauro, capogruppo del Partito dei Siciliani Mpa - . Al Presidente suggeriamo un profondo cambio di marcia, a partire dalla necessità di recuperare il dialogo e il confronto con l'Assemblea Regionale, dove dovrebbe al più presto vedere un dibattito approfondito sulla programmazione dei fondi comunitari 2014-2020,
unica vera risorsa su cui si potrà contare nei prossimi anni per il rilancio dello sviluppo".
"Ci sono state delle posizioni contrapposte - commenta il presidente dell'Assemblea regionale siciliana, Giovanni Ardizzone - c'è stato un voto definitivo indipendentemente dall'esito che a me poco importa come presidente dell'Ars. Si è discusso a lungo, sono stati evidenziati i problemi. L'augurio che adesso facciamo è che si può partire con maggiore vigore".