Crocetta: "La tabella H noi non la volevamo. Presenteremo una nuova manovra"

Si è conclusa pochi minuti fa la conferenza stampa del Predisende della Regione, Rosario Crocetta, che ha risposto a tutti i commenti degli ultimi giorni sulla decisione del Commissario dello Stato di impugnare molti degli articoli contenuti nel testo della finanziaria approvata la notte del 1° maggio all'Ars. "Sono molto amareggiato dell'attegiamento viziato di taluni rispetto all'analisi della finanziaria – ha dichiarato. Questa è una finanziaria leggera, la migliore degli ultimi 20 anni". In seguito ai risvolti degli ultimi giorni, il governo presenterà un nuova manovra che regolerà molti degli aspetti che sono stati giudicati incostituzionali anche dal commissario: "Ora dobbiamo proporre un accordo di programma e presentare all'assemblea un progetto di revisione della finanziaria – ha continuato – la nostra linea era e rimane chiara su tre punti: utilizzo dei fondi europei, programmazione (che abbiamo sostenuto con il risanamento del bilancio) e nessuna macelleria sociale".

Punto saliente dell'intervento di Crocetta è proprio la risposta alle polemiche sulla famigerata Tabella H, impugnata per intero dal Commissario dello Stato: "La tabella H noi non l'abbiamo condivisa e non la vogliamo proprio – dichiara – i deputati de Il Megafono avevano già capito che la finanziaria sarebbe saltata". Ma non votarla avrebbe significato bloccare tutto. "Io confidavo – aggiunge Crocetta – nella bocciatura del Commissario".

Rispondendo al presidente di Confindustria - che nei giorni scorsi aveva accusato il governo di non aver inserito interventi per le imprese e per lo sviluppo nel testo della finanziaria - Crocetta ha cercato di smentire le polemiche dichiarando: "Noi abbiamo chiuso la programmazione europea con miliardi di investimenti in Sicilia che coinvolgeranno anche le imprese e consentiranno sviluppo. Abbiamo chiuso l'accordo con le Ferrovie dello Stato per ciò che riguarda la linea ad Alta Velocità. Nella programmazione – continua Crocetta - ci sono porti, autostrade, ferrovie, le zone franco urbane, tutto – spiega - guarda alle imprese e allo sviluppo. Abbiamo avviato il patto dei sindaci e questo guarda al risparmio dei comuni e della spesa complessiva pubblica. Inoltre – aggiunge - noi stiamo avviando il più grande progetto di energia alternativa. Un sistema doppiamente eco compatibile e a breve ne pubblicheremo il bando". I cambiamenti introdotti dalla finanziaria non meriterebbero critiche così aspre: "Avrei potuto capire l'attaco se avessimo introdotto tasse anche per i poveracci ma non è cosi. E' pesante la tassa sugli idrocarburi – spiega il presidente – ma si tratta di una tassa proposta dal governo e noi la facciamo nostra solo per un problema di correttezza politica".

Crocetta risponde anche sulla questione precari che erano stati argomento principale della finanziaria in seguito agli scioperi proprio davanti Palazzo d'Orleans: "Un vero riformista che vuole cambiare il sistema pensa che dal 31 luglio circa 20 mila persone verranno buttate sull'astrico – e aggiunge - stiamo elaborando il nuovo piano strategico delle partecipate e anche li non faremo macelleria sociale ma faremo in modo che il personale abbia compiti nuovi". Per fare le riforme non si può attendere che la rivoluzione venga richiesta. Negli scorsi anni gli interventi di sostegno sono seguiti a manifestazioni e cortei per questo dichiara il presidente: "Bisogna ristabilire il quadro delle responsabilità di ognuno".

Poi arriva alla questione partecipate e Crocetta alza i toni sferrando un duro attacco alla società IRCAC che - come prevedeva il testo della finanziaria - doveva essere incorporata all'IRFIS Fin Sicilia: "Ci sono cose assurde che appena tu pensi di toccare succede il finimondo e poi, invece, capisci perchè". La IRCAC, infatti – secondo quanto ha raccontato Crocetta ai giornalisti – avrebbe dovuto dare i soldi alle coperative, invece, pare che i 100 milioni di euro di fondo di rotazione previsti per i contributi siano stati bloccati in un fondo che consente alla società di guadagnare il 5% di interesse per la gestione. Soldi che sembra siano stati utilizzati per la gestione amministrativa della società. Per questo aggiunge infastidito Crocetta: "Noi dobbiamo distinguere tra critiche funzionali e critiche interessate".