Poco più di 500 euro netti al mese. A tanto ammonta lo stipendio di Salvatore Burrafato, sindaco di Termini Imerese, nel Palermitano. In tempi di crisi il primo cittadino termitano dà il buon esempio, tagliando la propria indennità.
"Una amministratore pubblico, a maggior ragione in un momento di grave crisi che colpisce tutta la comunità -dice- ma, in particolare, le famiglie più deboli, ha il dovere morale di ridurre al minimo appannaggi e costi relativi all'esecuzione del proprio mandato".
Una cura dimagrante imposta dal sindaco anche alla propria giunta. Per gli assessori, infatti, non è previsto alcun compenso. "è un obbligo oltre che questione di buon senso -aggiunge il sindaco- Posso affermare con orgoglio che il Comune di Termini Imerese, prima ancora che il tema diventasse di dominio pubblico, ha applicato una ferrea spending review al suo interno.
E a sostegno delle sue parole il sindaco snocciola i numeri: "il mio stipendio è di 882 euro lordi al mese, al netto delle tasse si tratta di 523 euro. Una cifra che è stata ridotta di ben 7 volte rispetto a quanto percepiva il mio predecessore. Devo pubblicamente ringraziare - aggiunge - gli assessori della giunta per il loro impegno, per la loro professionalità e per avere accettato di non avere alcun compenso per le responsabilità politiche ed amministrative da loro assunte".
Ammonta, invece, a poco più di 6 mila euro la spesa complessiva per 14 trasferte, quasi tutte a Roma, e finalizzate ad assicurare al Comune "la necessaria rappresentanza agli incontri organizzati dal Mise sul futuro della nostra area industriale".
Un capitolo a parte, infine, riguarda l'auto blu del Comune, che "di blu ha solo il colore -conclude Burrafato- è una Lancia Lybra attempata che è costata più di manutenzione e tasse piuttosto che di benzina: quest'anno ha pesato sul bilancio comunale per 12.000 euro, una somma gigantesca per le nostre possibilità".