In Sicilia il decreto Monti, che prevede la riduzione delle indennità dei parlamentari, sarà applicato dal primo gennaio 2014. Ad annunciarlo è stato il presidente dell'Assemblea regionale siciliana, Giovanni Ardizzone, durante la cerimonia del ventaglio.
"Il presidente dell'apposita commissione Antonello Cracolici – spiega Ardizzone - ha fatto un ottimo lavoro. La decisione della Corte costituzionale non implica nulla sulle indennità dei deputati. Ho dato termine fino al 15 ottobre per esitare definitivamente il testo. Alcune questioni possono essere affrontate dal Consiglio di presidenza perchè abbiamo il potere di autoregolamentarci, ma su altre questioni bisogna legiferare".
E in tema di spese, il numero uno di Sala d'Ercole sottolinea che è avvenuta anche una riduzione dei costi del personale. "Non sono un difensore della casta – spiega -, ma ci sono dei contratti sul personale che ci vincolano. Noi possiamo agire sulle indennità dei parlamentari, ma per quanto riguarda il personale dell'Assemblea è necessario tenere conto dei contratti in vigore. D'intesa con sindacati, il segretario generale e l'intero apparato assembleare stiamo lavorando su questo fronte, ma abbiamo già inciso laddove possibile".
I conti, per la Regione, restano sempre la nota dolente.
"Siamo ancora sull'orlo del baratro - dice Ardizzone -. I tre miliardi e mezzo del fondo rischi sono virtuali, ma negli anni questo fondo era stato azzerato. Quest'anno è stata fatta una manovra che lo ricostituisce, ma ci vuole maggiore consapevolezza della situazione, non si possono fare spese".
La cerimonia di ventaglio è l'occasione per Ardizzone per fare il punto dei lavori d'aula, anche alla luce della lunga maratona di ieri. In discussione il ddl "antiparentopoli" e l'ex tabella H. Temi molto discussi e per i quali Sala d'Ercole si riunirà nuovamente lunedì.
"Ci adegueremo – ha spiegato Ardizzone - in fatto di trasparenza al dl anticorruzione. Stiamo approntando tutti gli atti e a breve la applicheremo".
"Mi ero preso un impegno: mai più leggi di notte. C'era stata un'indicazione dei capigruppo di andare avanti, ma nel rispetto dei singoli parlamentari - sottolinea riferendosi alla lunga maratona di ieri - ho ritenuto giusto rinviare a lunedì per permettere un approfondimento".
Ferie rinviate quindi, come tiene a sottolineare lo stesso Ardizzone:"Con un pizzico di orgoglio, vorrei che scriveste che non è vero che siamo andati in ferie prima di Camera e Senato. Ho letto di 40 giorni di ferie, sapete che non è così, perché le commissioni cominciano a lavorare anche se l'Aula è chiusa. Il Senato va in ferie oggi, la Camera domani. Noi sospenderemo la nostra attività forse prima del Ferragosto, per approvare queste due leggi".
Da parte di Ardizzone anche una difesa dei 'colleghi'. "Diventa di moda - sottolinea - sparare contro l'Ars. Parto dal principio che qui dentro ci sono 90 persone per bene fino a prova contraria. All'esterno si vuole dare la sensazione che sono tutti fanulloni, che c'è la casta che non fa niente. Non credo che l'Ars sia composta da mafiosi, se ci sono mafiosi, si facciano nomi e cognomi".
E da settembre le altre riforme. "Non aspetteremo l'iniziativa del governo – spiega -. In assenza del governo il parlamento può andare avanti, noi dobbiamo farci carico come singoli deputati delle nostre responsabilità, non aspetteremo che l'agenda del governo sia dettata dal parlamento. Il parlamento deve fare le riforme strutturali e per questo il governo non serve".
E nei piani del presidente anche una rivoluzione 'visiva'. "Palazzo dei Normanni - dice - diventi patrimonio dell'Unesco, ma per agevolare questo percorso dobbiamo eliminare il parcheggio e trasformare questo piazzale in un bellissimo giardino. So che questa decisione attirerà le ire di almeno 80 dei 90 deputati. Non avranno accesso nel piazzale neppure le auto blu. Dobbiamo liberare la piazza dalle auto, rifare i giardini. Voglio scommettere, altrimenti non diventerà mai patrimonio dell'Unesco. Adesso bisogna fare degli studi approfonditi. Lo abbiamo deciso insieme con il neo direttore generale della Fondazione Federico II, Francesco Forgione".