Il "dopo Imu". Le somme a cui si riferisce Piero Fassino, presidente dell'Anci (associazione nazionale dei Comuni italiani) sono quelle relative ai 2,4 miliardi che devono coprire la cancellazione della prima rata dell'Imu e che il governo deve accreditare nelle casse municipali entro il 30n settembre.
A rischio ci sono gli stipendi dei dipendenti perché molti comuni non riusciranno a pagarli.
Ascoltato oggi dalla Commissione Bilancio e Finanze della Camera, ha ribadito che " la prima rata, promessa in questi giorni non è stata ancora trasferita e visto che lunedì è già il 22 settembre, c'è il rischio che non ci siano i tempi tecnici per riuscire a pagare gli stipendi. Non si può andare oltre domenica, le procedure per erogare gli stipendi, sono legate a regole di contabilità e procedure informatiche che hanno bisogno di alcuni giorni per essere espletate ".
"Non faccio inutili allarmismi - ha aggiunto - si tratta di risorse fondamentali per la vita delle persone e delle famiglie – ha aggiunto Fassino – bisogna evitare una crisi gigantesca di liquidità. I Comuni, sono erogatori di servizi essenziali per i cittadini, dagli asili nido all'assistenza agli anziani. Dipendenti e fornitori , in questo modo non potranno essere pagati. Il governo ha assicurato che i comuni avrebbero avuto l'introito dell'Imu e in questo modo il Governo sarà in grado di onorare l'impegno che il Presidente del Consiglio si è assunto.
Il problema riguarda tutti 8 mila comuni del paese, ha spiegato Fassino, evidenziando che "Quelli più esposti, è chiaro, che sono quelli più grandi".
Il premier Letta assicura che all'inizio della prossima settimana il pagamento arriverà puntualmente. E' stato anche indicato lo strumento necessario per rispondere alle domende degli Enti locali: un decreto legge che dovrebbe essere sottoscritto gia nei prossimi giorni dal ministro dell'Interno e dell'Econimia.
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