"Cecile Kyenge è fiera di essere nera e noi siamo fieri di averla nel nostro governo come ministro per l'Integrazione". E' cosi che in una nota congiunta il presidente del Consiglio Enrico Letta e Angelino Alfano, vicepresidente e neo Ministro dell'Interno, esprimono solidiarietà nei confronti del Ministro Kyenge, dopo gli attacchi ricevuti in radio e gli epiteti razzisti che le sono stati rivolti in rete. "A lei va la nostra piena solidiarietà. Anzi - continua Alfano - come sottolineato in sede di insediamento dell'esecutivo alle Camere, bisogna fare tesoro della voglia di fare dei nuovi italiani, e la presenza di Cecile Kyenge nel governo riteniamo dia una nuova concezione del confine, che da barriera diventa speranza".
Ricordiamo che nei giorni scorsi la neo ministra congolese era stata oggetto di una animata discussione durante la trasmissione radiofonica di Radio 24. Mario Borghezio, eurodeputato della Lega Nord, intervistato dal conduttore per un commento sul nuovo esecutivo, si era così espresso commentando la scelta di Letta di dare la guida di un ministero ad una donna di colore: "... ci vuole imporre le sue tradizioni tribali, quelle del Congo. Lei è italiana? Il Paese è quello che è, le leggi sono fatte alla cazzo...". Non ancora contento, il leghista aveva continuato: "Mi sembra una brava casalinga, non un ministro del governo. Balotelli l'ha accolta con favore? Ma lui non fa il ministro, tira calci al pallone e va bene anche un congolese o un africano per farlo".
I segnali di sdegno non sono tardati ad arrivare da parte delle forze politiche ed in particolare dal neo ministro alle parti opportunità, Josefa Idem, che ha dichiarato: "Ho già dato mandato all'Unar, Ufficio Nazionale Antidiscriminazione del Dipartimento per le pari opportunità della Presidenza del Consiglio, che ha prontamente avviato una istruttoria sulla fattispecie che - osserva l'ex campionessa olimpica - costituisce un reato ai sensi della legge Mancino per la istigazione all'odio razziale e ha chiesto subito alla Polizia postale la rimozione dal Web delle espressioni razziste che nulla hanno a che vedere con la libera espressione del pensiero".