''Abbiamo gettato le basi per rilanciare la città''

orlando2 "A poco più di un anno dall'inizio di questa nuova esperienza amministrativa, il primo vero risultato: il Comune di Palermo non è andato in default, nonostante il sommarsi di diversi e tutti gravi eventi, un impatto sulle casse del Comune oltre che sui servizi alla città, l'approvazione della normativa sulla 'spending review', che ha drasticamente tagliato, ad anno finanziario già abbondantemente iniziato, le previsioni d'entrata, la crisi della Gesip e il fallimento dell'Amia". A tracciare il bilancio è il sindaco del capoluogo siciliano, Leoluca Orlando, nella sua relazione annuale depositata alla Presidenza del Consiglio comunale.

Il primo cittadino non nasconde la sua soddisfazione. "La relazione ha stupito anche me - dice - per la mole di lavoro fatto, le cose non vanno nè malissimo, nè male, ma nemmeno bene. Quello che possiamo dire con orgoglio è che l'amministrazione comunale non è immersa nell'emergenza, perchè accanto alle tante emergenze della città c'è una dimensione progettuale, che ha fatto passare Palermo in un anno da una situazione di disperazione invitabile a una speranza possibile".

Insomma per Orlando il percorso per superare le tante criticità della città è "lungo", ma "sono state gettate le basi per il rilancio". Anche se, ammette il primo cittadino "non c'è alcun settore dell'amministrazione che non abbia elementi di sofferenza; non c'è un solo punto della vita amministrativa che non soffra per errori, mancanze, omissioni, abusi e scelte politiche sbagliate del passato". Eppure non c'è stato un settore dell'Amministrazione che "non abbia reagito".

"Abbiamo riallacciato - spiega Orlando- una rete di rapporti istituzionali nazionali ed internazionali, che sono il vero nostro elemento di forza. Siamo così usciti dall'isolamento in cui la città era piombata, diventando una città mediorientale che sta in Europa e che fa della pace e del rispetto dei diritti la propria cifra identificativa".

Ma il primo cittadino, a cui è stato assegnato il Premio per la sostenibilità 2013, non nasconde, però, un rammarico: "Pensavo che sarei riuscito a far funzionare meglio le aziende partecipate, al contrario della macchina comunale che complessivamente ha retto, le partecipate non hanno funzionato, ma parliamo di società che erano in via di fallimento, in liquidazione e con pesanti esposizioni debitorie".

Orlando ammette che "C'è stato un processo di imbarbarimento di settori di questa città, una involuzione. Ho fatto recentemente un incontro con i residenti del centro storico e sapete quale è per la maggior parte di loro il problema principale? L'urina per strada. Rischiamo di essere un popolo di barbari. In passato chi viveva nel centro storico mi chiedeva come riparare il basolato, come restaurare una chiesa oggi denunciano l'eccesso di urina per strada. Un problema di imbarbarimento collettivo su cui nulla può la Polizia o i vigili urbani".

"Oggi il vero problema di questa città  - rincara la dose - sono le illegalità diffuse, che fanno sistema. Allora occorre mandare un messaggio forte e chiaro: questa Amministrazione non le tollererà, non accetterà la strumentalizzazione mafiosa del bisogno di chi occupa locali pubblici".

 Due gli esempi citati dal primo cittadino: i posteggiatori abusivi e le occupazioni di immobili comunali. "In passato - per Orlando - il posteggiatore era qualcuno che chiedeva un obolo, oggi nella gran parte dei casi attraverso questa pratica viene attuato un controllo illegale del territorio con piccoli gruppi violenti. Abbiamo chiesto alla magistratura e alle forze dell'ordine, presentando un dossier in Procura nei giorni scorsi, di verificare che collegamenti ci siano tra queste persone e le cosche mafiose locali". Allo stesso modo i senza tetto sono diventati "cavalli di troia strumentalizzati dalla cosche mafiose. Dietro la famiglia con bambini che ha bisogno di avere la casa si infiltrano personaggi con auto di lusso che occupano un immobile comunale e poi magari vendono l'occupazione abusiva di quei locali ad un altro disperato. È ora di finirla. Bisogna separare i mafiosi, i criminali e i violenti da chi ha bisogno".