Un licenziamento collettivo quello che ha colpito i 504 lavoratori della Wind Jet, la compagnia low cost catanese. In una lettera a firma dell'amministratore delegato, Stefano Rantuccio, inviata ai rappresentanti sindacali, all'ufficio regionale del lavoro e al ministero del lavoro, la compagnia aerea etnea annuncia che "è stata aperta una procedura di mobilità, per far fronte ad una crisi diventata insostenibile, necessaria conseguenza della programmata cessazione di ogni attività della Società". Si tratta di "perdite economiche pesantissime, dal 2009 al 2011: da 182 mila euro nel 2009 ad oltre 3 milioni nel 2010, con una previsione di 10 milioni per il 2011". Quindi "la Società – si legge ancora – si vede costretta a comunicare la necessità di procedere a un licenziamento collettivo di personale". La crisi economica generale, scrivono, «ha determinato infatti un brusco calo dei viaggi aerei che ha causato, come noto, il fallimento di compagnie aree poi acquisite da gruppi più grandi».
Ma forse non è tutto perduto. E' di pochi giorni fa infatti, l'annuncio fatto da Alitalia di voler assorbire la compagnia catanese. C'è "la disponibilità aziendale – conclude la nota – alla verifica ed analisi di soluzioni alternative ipotizzabili ivi compreso il ricorso concordato agli ammortizzatori sociali", e che "sussiste l'ipotesi di un possibile e parziale recupero del business di Wind jet salvando quindi parte della forza lavoro in essa occupata, attraverso l'intervento di soggetti terzi del settore". Ai lavoratori della Wind Jet, intanto non sono ancora stati corrisposti gli stipendi di febbraio, marzo e aprile e la tredicesima del 2011.