Sono stati 255 i matrimoni annullati con sentenza del Tribunale ecclesiastico regionale siciliano nel 2012; 324 complessivamente la cause concluse con sentenza nel corso dell'anno. (Per 42 non è stata riconosciuta la nullità del sacramento, 18 hanno avuto decreto di archiviazione e 9 decreto di perenzione). Sono invece 267 le cause introdotte nel 2012, in leggera flessione rispetto al 2011, quando se ne registrarono 326; 837 quelle pendenti al 1 gennaio 2013. I dati sono stati resi noti nel corso della cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario del Tribunale regionale ecclesiastico.
La diocesi di Palermo è quella che registra il più alto numero di annullamenti, ben 59, seguono Messina con 34, Catania con 28, Ragusa 18, Trapani 14 e Mazara del Vallo 13.
"Il compito dei giudici, e con loro di quanti svolgono un ministero a servizio del Tribunale - ha ricordato l'arcivescovo di Palermo, cardinale Paolo Romeo-, è coniugare giustizia e carità nella fedele ricerca della verità. Oggi molto spesso un grave malinteso porta a contrapporre giustizia e carità. In realtà sono due virtù che non possono essere separate e contrapposte".
Tra le motivazioni addotte come motivi di nullità, nelle cause concluse con sentenza, l'esclusione della prole registra il più alto numero: 147 cause di cui 119 risolte con riconoscimento della nullità del matrimonio.
L'esclusione dell'indissolubilità invece ne ha registrate complessivamente 146 di cui 117 risoltesi con sentenza di nullità.
Andando a guardare nel dettaglio, riguardo alla durata effettiva dei matrimoni per cui è stata fatta richiesta di nullità nel 2012, sono 12 i casi entro 6 mesi, 39 entro un anno, 53 entro due anni e 28 entro i tre anni. A fare causa sono sempre più gli uomini, 136 nel 2012, contro 127 donne. Un trend confermato negli ultimi quattro anni.
"Tutti come Chiesa e come società civile - ha sottolineato il vicario giudiziale - dobbiamo avere attenzione nell'accompagnamento alla vita matrimoniale che va vissuto come un itinerario e come esperienza di fede e dono reciproco. Il numero dei divorzi a livello nazionale fa paura teniamo conto che i numeri a nostra disposizione riguardano solo chi fa richiesta di nullità ai nostri tribunali. Di fondo le cause vanno ricercate in una certa fragilità e mancanza di dialogo ad affrontare le difficoltà insieme".
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