La proposta lanciata in queste ore da un tam tam (al limite dello spam) di mail mandate dal Movimento Cinque Stelle e dal suo portavoce e candidato a sindaco, Riccardo Nuti, sulla apertura delle tendine elettorali per evitare il voto di scambio, apre una questione sicurezza nota da tempo. Come si fa ad evitare il voto di scambio fotografato con i cellulari?
Le forze dell'ordine sono pronte a vigilare sul regolare svolgimento delle operazioni di voto, senza necessariamente ricorrere all'esercito come richiesto in campagna elettorale. Ma cosa accade nei seggi? Solitamente il presidente di seggio può chiedere la consegna dei cellulari nel momento in cui vengono consegnate le sche elettorali, ma non si tratta di un'operazione obbligatoria. Tant'è che nel 2007 i brogli ci furono, anche se vennero accertati anni dopo.
L'idea di lasciare le tendine della cabina elettorale aperte potrebbe effettivamente evitare il voto di scambio, rendendo il singolo elettore visibile alla commissione del seggio ma "aprirebbe" un problema più grande. L'elettore sarà effettivamente libero di votare chi vuole o verrà condizionato mentre è nella sua cabina? C'è il rischio che qualcuno sbirci la sua scheda elettorale e possa manometterla? Insomma, la tendina elettorale è anche uno strumento che lascia l'elettore psicologicamente distaccato da tutto il resto.
Nel segreto creato da quella leggera tendina l'elettore può cambiare idea all'ultimo minuto, esprimere un voto nullo, seguire la sua volontà. Per sradicare il voto di scambio le operazioni devono essere fatte ben prima. Non basta levare una tendina per eliminare il voto di scambio, occorre capire che il voto è l'unico momento in cui qualsiasi cittadino può decidere le sorti della sua città, eleggere i rappresentanti che dovranno tutelare i suoi interessi e non il contrario.
Basterà ricordare che i palermitani sono liberi cittadini e non sudditi che svendono il loro voto al miglior offerente? Noi speriamo di sì.