Sarebbe bastato solo qualche attimo in più e lei sarebbe morta.
Una storia triste, ma a lieto fine, quella d una donna 40enne di Cefalù che eri aveva deciso di farla finite. In un momento, quello delle "vacanze" che molto spesso peggiora gli stati depressivi di chi soffre di questa patologia o di chi sta attraversando un brutto periodo, ieri poteva consumersi l'ennesimo suicidio. Ma grazie ai vicini della donna e a due agenti della Polizia questo non è avvenuto.
Sono stati i vicini infatti a chiamare il 113 allarmati dal forte odore di fumo proveniente dall'abitazione della donna. Lei, sola, in forte stato depressivo dopo la morte recente del padre e la separazione dal marito, aveva deciso di farla finita.
La volante del commissariato Cefalù, diretto da Manfredi Borsellino, è arrivata poco dopo. I due agenti, l'assistente capo Salvatore Crapa e l'agente scelto Sergio Raspaolo, hanno forzato l'androne d'ingresso, introducendosi nell'appartamento.
La donne era sul suo letto, già priva di sensi, nuda e con due lacci stretti al collo. Accanto a lei , una foto del padre cui era molto legata così come si evince da alcuni fogli rinvenuti nella camera della donna e ora all'attenzione del pm della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Termini Imerese.
Le stanze dell'abitazione erano oramai sature di fumo per alcuni mobili e un televisore andati a fuoco, in seguito al tentativo della donna, di incendiare la casa.
Sul posto sono poi intervenuti i vigili del fuoco e un'ambulanza del 118 che ha condotto la donna al pronto soccorso dell'ospedale di Cefalù, dove, dopo gli accertamenti del caso, è stata dichiarata fuori pericolo e trasferita in un altro reparto del nosocomio.
© Riproduzione riservata