Sulla sanità pubblica, si dice sempre che il pesce puzza dalla testa, ma diciamo noi, a volte anche la coda fa il suo bell'odore...
La Guardia di Finanza di Palermo ha arrestato in flagranza di reato un professionista dirigente sanitario degli ospedali riuniti Villa Sofia e Cervello di Palermo e la propria assistente caposala del reparto di Pneumologia I. L'accusa è quella di essersi appropriati di somme di denaro spettanti all'ospedale. Nello specifico il medico effettuava le visite durante l'orario di lavoro in ospedale, e si faceva pagare "in nero". Questo tipo di attività la legge prevede tra gli obblighi, quello di esercitare la libera professione al di fuori dell'orario di lavoro ospedaliero, e di non riscuotere direttamente il compenso dai pazienti.
Le indagini hanno invece rilevato una vera e propria attività medica parallela, il medico con l'aiuto della caposala, che di fatto prendeva gli "appuntamenti privati" del professionista e ne incassava i compensi, usando la struttura ospedaliera come fosse un ambulatorio privato. L'incasso medio giornaliero in nero è stato stimato in circa 400 euro...