Questa mattina sarebbero dovuti iniziare i test di selezione per gli aspiranti studenti delle professioni sanitarie, ma l'accesso alle relative aule è stato di fatto bloccato da una protesta organizzata da alcuni studenti del collettivo universitario autonomo. Il picchetto che ha bloccato alcuni ingressi dell'edificio 19 sta creando grossi disaggi al regolare svolgimento delle prove. I protagonisti della protesta, rivendicano il diritto allo studio e hanno appeso degli striscioni contro il metodo di selezione con i test: "No ai test d'ingresso", No al numero chiuso"Diritto allo studio negato, test d'ingresso furto legalizzato". Momenti di tensione si sono verificati quando, gli studenti che avevano pagato per fare i test, si sono comunque riversati nelle aule disponibili nella speranza che le prove iniziassero comunque.
Uno dei rappresentanti del collettivo di protesta, Giovanni Cordaro, afferma in una nota: " "Il no al numero chiuso e l'azione di stamani esprime il nostro assoluto dissenso all'attuale forma che ha assunto l'università sempre più inaccessibile e lontana dai reali bisogni degli studenti e che vede e produce la negazione del diritto alla formazione universitaria per migliaia di giovani la cui unica colpa è l'impossibilità di sostenere gli enormi costi che gli si presentano dinanzi. Siamo pienamente coscienti del fatto che la misura del numero chiuso altro non è che un modo per giustificare le politiche di austerity e impoverimento della governance accademica che, attraverso costi sempre più insostenibili e parametri valutativi d'accesso criminali, nega la possibilità di affrontare il percorso di studi universitari".